“Il ragazzo sta imparando a conoscere l’ambiente e il peso della maglia che indosserà”
La notizia del giorno in casa Cagliari è l’ufficialità del tesseramento di Han Kwang Song, primo giocatore asiatico e nordcoreano della storia rossoblù. Abbiamo contattato Sandro Stemperini, mediatore nella trattativa che ha portato in Sardegna il ragazzo.
“Ho sentito poco fa il ragazzo ed era entusiasta. Sono convinto che si farà voler bene perché ha il talento e le qualità per farsi apprezzare. Sarà anche una responsabilità perché indossare la maglia del Cagliari è un onore non di poco conto e il giocatore se ne sta rendendo conto”.
Il ragazzo, perciò, ha compreso la dimensione nel quale si trova?
“Sta imparando a conoscere l’ambiente, la Sardegna e la sua gente, così come la caratura del Cagliari. Piano piano sta iniziando a capire che si tratta di una possibilità importante e il peso della maglia che indosserà. Ha conosciuto il Presidente, il direttore sportivo Capozucca e il mister, tutto l’ambiente intorno a lui gli ha fatto capire l’importanza della chance che ha. Il processo di ambientamento è stato ottimo, dalla città allo spogliatoio”.
Questo potrebbe essere il primo momento di svolta della sua carriera. Per un ragazzo classe 1998 questa tappa non può essere un punto di arrivo, quanto più un punto di partenza.
“Chiaramente, parlando di un ragazzo di 18 anni, si tratta di un punto di partenza. Adesso dovrà mettere in campo tutti gli spunti mostrati in allenamento, anche se – come è normale che sia – avrà bisogno di un periodo di adattamento. Ma io penso sempre che se un ragazzo ha qualità queste prima o poi vengono fuori, perciò sono tranquillo anche perché ha già dimostrato di essere sveglio e ad Asseminello ha già convinto tutti”.
Molto probabilmente Kwang Song sarà aggregato alla Primavera di Max Canzi che affronterà il Tornei di Viareggio a partire dalla prossima settimana. Sarebbe prematuro attendersi un suo impatto sulla squadra?
“Io sono fiducioso che possa far bene. Poi chissà, magari potrebbe convincere mister Rastelli a dargli una possibilità prima della fine del campionato.”
Il ragazzo si è accorto dell’attesa e della curiosità pressante nei suoi confronti? Teme che quest’aspetto potrebbe pesare su un ragazzo così giovane?
“Il giocatore vive ad Asseminello in un ambiente un po’ ovattato. Non è come vivere in città. In questo momento lui ha solo la smania di allenarsi e giocare, è focalizzato sul suo obiettivo. E’ chiaro che adesso, vedendo i primi articoli e le prime notizie, rimane colpito. Ma lui è uno tosto, concentrato e non distoglie l’attenzione dal suo obiettivo che è quello di far bene. Questo dev’essere solo il primo passo, il bello deve venire adesso.”
Stefano Sulis