Gli interventi del Sindaco e dei consiglieri in aula
Approvata all’unanimità la variante urbanistica al PUC inerente l’area di Sant’Elia e San Bartolomeo, l’iter verso lo stadio provvisorio e quello definitivo di Cagliari prosegue secondo programmi, con il passaggio della variante agli uffici tecnici regionali e la società rossoblù che pensa ad aprire il cantiere per costruire lo stadio dove giocare almeno le prossime due stagioni. Di questo e del passato, arrivando anche all’epoca Cellino con le diverse posizioni e decisioni, si è parlato nel sempre denso Consiglio comunale. Di seguito il significativo intervento del Sindaco, Massimo Zedda, e di buona parte dei consiglieri. Molto si è dibattutto sul discorso aree commerciali (previsti 15 mila metri quadri) e su quello che ci sarà all’interno del nuovo stadio, che si spera – come da obiettivi e proclami – di inaugurare nella stagione 2019-2020, in concomitanza con il centenario della società.
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“Stiamo parlando di materia urbanistica – ha precisato Massimo Zedda, intervenuto come consigliere – e proprio per non dare adito a dietrologia sul fatto che stessimo approvando altro oltre alla questione urbanistica abbiamo ripulito tutta la questione. L’obiettivo è far giocare il Cagliari accanto all’attuale Sant’Elia, accorciando i tempi sulla realizzazione dei lavori per il nuovo stadio. Ogni discorso relativo a ipotetici differenti trattamenti per qualcuno o qualcun’altro è fuori dalla discussione odierna. In passato abbiamo speso tanto tempo per parlare del nulla, perché mai è stato presentato qualcosa di concreto da mettere agli atti. Concediamo oggi qualcosa che abbiamo negato in passato? Non c’è mai stato nulla da negare, perché nulla è stato presentato, non siamo nell’ambito della discrezionalità di un Sindaco o di una Giunta – ci tiene a precisare Zedda – ci sono iter amministrativi e obblighi per le pubbliche amministrazioni. Quando il Cagliari Calcio chiese che iter si dovesse seguire, noi rispondemmo che serviva una gara pubblica perché non si può regalare un bene pubblico. Il Sindaco non è il Re, la pubblica amministrazione non può regalare o concedere chissà cosa. Anche a Udine intervenne la Corte dei Conti per bloccare l’iter verso il nuovo stadio, e hanno perso un anno di tempo, cosa che avrebbero evitato se avessero seguito le leggi. Noi dal 2011 non abbiamo mai visto (riferimento al Cagliari di Cellino ndr) progetti o richieste formali. Dopo la legge sugli stadi, che poi si chiama legge sull’impiantistica sportiva, è arrivata la richiesta formale del Cagliari Calcio, e la pubblica amministrazione deve obbligatoriamente rispondere in tempi certi. Ho letto tante pagine sulla vergogna di avere uno stadio in queste condizioni, ma bisogna pensare al perché sono passati 17 anni senza manutenzione (riferimento alla gestione Cellino ndr). Oggi c’è uno che investe, investiamo anche noi come pubblico, convintamente. Oggi stiamo parlando di una variante urbanistica e lavoriamo per permettere al Cagliari di giocare in città durante i lavori per il nuovo stadio. Ci saranno tanti altri passaggi da approvare, questo è solo uno dei passi, l’iter è preciso e ci sarà da fare perché quello odierno non è un timbro definitivo”, ha concluso Zedda.
Di seguito gli interventi dei consiglieri di maggioranza e opposizione:
Alessio Mereu (Nessun Dorma, opposizione): “Ho sempre pensato che lo stadio andasse demolito, perché non si poteva tenere in piedi e portare avanti così com’è senza i grossi esborsi che ci sono stati. Oggi votiamo a favore di una variante urbanistica al PUC, io però chiedo perché in passato fu dato parere negativo al Cagliari Calcio per evitare il sorgere di una città mercato (e io ero il primo ad essere contrario) mentre oggi rischia di esserci di tutto”.
Matteo Lecis Cocco Ortu (PD): “Non vogliamo che lo stadio sia, come è oggi, un buco nero sconnesso dalla città, ma che sia integrato nel tessuto cittadino e si inserisca in un discorso di riqualificazione e ri-connessione dell’area di Sant’Elia e dell’area sportiva di Monte Mixi. Lo stadio provvisorio sorgerà nell’area dove oggi sorgono i parcheggi dell’attuale Sant’Elia, tra lo stadio e il mercato civico (lato Distinti ndr). La Provincia ha ritenuto che non sia necessaria, a differenza del centro storico, la VAS, e non ci sono criticità a livello idrogeologico”.
Fabrizio Rodin (PD): “Abbiamo fretta di vedere questo stadio – dice rivolgendosi al Sindaco – Vogliamo e dobbiamo vederlo entro il 2019, perché lo abbiamo promesso ai cittadini cagliaritani e ci sono dei passaggi burocratici ben precisi. Servono risposte tempestive – avvisa Rodin – E’ un’opera che guarda a tutti gli abitanti della città metropolitana di Cagliari”.
Pierluigi Mannino (Massidda Sindaco, opposizione): “Stiamo mettendo 10 milioni, a differenza di altri comuni dove si parla di stadio e dove il pubblico non metterà un euro. E poi questo non è uno stadio, ma ci sono grandi centri commerciali, e non c’entra nulla che non ci sia vendita di alimentari. Le mie non sono riserve di categoria, anche se sono vicino da sempre alle istanze dei commercianti. Stadio provvisorio? Spesso il provvisorio diventa definitivo, non credo credo che sia questo il caso, però questa rischia di essere un’operazione commerciale dove non ci sono garanzie. Mi viene in mente il caso di Reggio Emilia, dove poi la società sportiva è fallita e la proprietà andò via. Come mai con la vecchia proprietà si era contrari e oggi tutti favorevoli?”.
Davide Carta (PD): “Verranno fatte tutte le valutazioni economiche necessarie, come l’eventuale canone da richiedere alla società. Il commerciale? Tutte le attività devono essere studiate e valutate – dice – anche con le associazioni di commercianti, in modo tale da non cannibalizzare altre attività già esistenti. Sport minori? Togliendo la pista del vecchio stadio, bisogna dare attenzione agli sport minori. Spazi per il Comune? Invito a lavorare da subito per valutare cosa farci dentro i futuri luoghi destinati al Comune. Stadio come produttore energetico? Occorre valutare la compatibilità della produzione elettrica con fotovoltaico dello stadio per alimentare i palazzi di Sant’Elia”.
Fabrizio Marcello (PD): “Cellino nel 2001 chiedeva diritto di superficie gratuito, spese di demolizione attorno ai 30 milioni tutte a carico del Comune, modifica del PUC con trasformazione da area sportiva a commerciale, allora la domanda è: chi voleva il centro commerciale? Fa bene la maggioranza a parlare di coraggio, non si è mai fatta intimidire politicamente, Cellino non ha mai presentato un progetto che risulti agli atti e negli uffici del Comune di Cagliari. Ci si appiglia ad una bozza, una parvenza di plastico che Cellino portò, ma nulla di tutto quello poteva avviare un iter che oggi è ben definito e in corso. Sappiamo i vari passi da compiere, sappiamo cosa fa il Comune di Cagliari che partecipa con una quota, cosa fa la SFIRS e cosa fanno i privati. Con l’approvazione della variante urbanistica si va avanti nel progetto stadio”.
Antonietta Martinez (M5S, opposizione): “Il nostro voto è favorevole – dice – Lo stadio lo vogliono tutti i cagliaritani e lo vogliamo anche noi. Non mi interessa quali siano state le posizioni in base alle maggioranze del passato o alla gestione passata del Cagliari Calcio, bisogna guardare avanti e un argomento mi preoccupa in modo particolare: i 15 mila metri quadri destinati al commercio, che porteranno inevitabilmente alla crescita di un centro commerciale, a discapito delle piccole attività. Mi auguro si trovi una soluzione”.
Marco Benucci (PD): “Abbiamo fretta di vedere lo stadio entro il 2019, come dice il consigliere Rodin – dice Benucci – Però abbiamo fretta anche di vedere lo stadio provvisorio, perché senza quello si rischia di vedere il Cagliari andare a giocare lontano come in passato. Sono contento perché andrà a crearsi un polo sportivo che coinvolgerà le altre strutture della zona, come palestre e palazzetti. Area commerciale? Non ci saranno centri commerciali, questa giunta è da sempre attenta a tutte le attività del territorio e lo sta dimostrando”.
Raffaele Bistrussu (Casteddu pro s’indipendentzia): “E’ stata fatta una ricerca di mercato sul fabbisogno cittadino, su quanto bisogno di commercio c’è considerato che siamo un’isola? Non si può, vista la Legge Bersani, imporre ad un privato cosa possa e cosa non possa fare a livello commerciale. Infine, spero che nell’ottica dello stadio provvisorio si sia pensato ai parcheggi, per evitare i problemi di Is Arenas”.
Curioso anche il momento in cui il consigliere Stefano Schirru (Forza Italia, opposizione) ha polemizzato sul rapporto intercorso tra il Sindaco e Luca Silvestrone, colui che nel 2014 millantò di essere portavoce di un fantomatico fondo americano interessato all’acquisto del Cagliari Calcio e alla costruzione del nuovo stadio progettato dall’architetto americano Dan Meis. Il primo cittadino ha precisato, dicendosi anche disponibile a mostrare e leggere in aula gli sms scambiati con Silvestrone, di avere capito immediatamente la poca attendibilità di quest’ultimo e di avere iniziato a parlare con Giulini quando ancora sulla scena c’era l’imprenditore romagnolo.