Rizzitelli: “Caro Riva, non vorremmo essere al posto delle sue nipoti”

Il Riva-day non ha commosso proprio tutti: questa la (sterile) polemica di Luisa Rizzitelli, presidente di Assist-Associazione Nazionale Atlete

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La serata dedicata a Gigi Riva ha emozionato ed unito il mondo sportivo italiano attorno ad uno dei suoi miti, premiato con il quanto mai meritato Collare d’Oro dal presidente del CONI, Giovanni Malagò. Nonostante ciò, quest’oggi, non sono mancate polemiche (eccessive e pretestuose) legate alle parole rilasciate da Rombo di Tuono al momento della premiazione.




E’ stata Luisa Rizzitelli, presidente di Assist-Associazione Nazionale Atlete, a contestare il discorso di ringraziamento di Riva. Queste le sue parole: “Caro Gigi Riva, lei è un campione grandissimo e ieri ha meritatamente avuto il Collare d’Oro, massima onorificenza del nostro sport. Noi di Assist, oltre a farle i complimenti, vorremmo dirle una cosa, a nome delle tante calciatrici che ieri hanno sentito dalla sua voce il rammarico per il fatto che, avendo solo nipoti femmine, non avrebbe mai potuto vedere un suo erede “calciatore”. Ecco, caro Gigi Riva, è vero: lei nipoti maschi non ne ha e quindi, per forza di cose, eredi maschi del suo talento non ne potrà vedere. Però, sappia che una delle sue nipoti, se magari avesse provato, sarebbe potuta diventare una grandissima calciatrice. Sappia anche che in Italia, nonostante gli stereotipi sullo sport femminile e soprattutto sul calcio femminile, nonostante i soldi siano pochissimi e il pregiudizio ancora radicato, abbiamo campionesse formidabili. Sappia che le donne hanno, nel frattempo, imparato a segnare, dribblare, crossare, parare con la stessa tecnica dei colleghi maschi. Caro Gigi Riva, lo diciamo con immensa simpatia e rispetto per lei, noi oggi non vorremmo essere al posto delle sue nipoti. Perché sa, nel 2017, è veramente triste sentire che un uomo, per di più un Campione che ha fatto la storia come lei, si dolga del genere di propri parenti, solo perché femmine. Siamo certe che loro gliela perdoneranno, ci mancherebbe. Lo facciamo anche noi, invitandola a vedere qualche partita della Nazionale Azzurra. Femminile, naturalmente. Con affetto”.

Un’uscita a vuoto dettata forse dall’orgoglio, ma che non tiene in considerazione il grande lavoro svolto in tal senso da parte della scuola calcio intitolata proprio all’ex attaccante del Cagliari. Sicuramente una polemica, fumosa e inconsistente, di cui tutti avremmo fatto volentieri a meno.

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