Impossibile conoscere valore del riscatto e del contro riscatto
“Le cifre non le diciamo”. Così la dirigenza rossoblù risponde a chi, tra i cronisti presenti, chiedeva lumi sulle cifre inerenti il diritto di riscatto (a favore del Cagliari) e del contro riscatto (per l’Inter) del cartellino di Senna Miangue, il terzino sinistro belga appena presentato dalla società rossoblù.
Al fianco del giovane proveniente dai nerazzurri meneghini c’era il segretario Matteo Stagno, che ha spiegato come, in caso di riscatto, sia pronto per Miangue un contratto fino al 2022. Solo un barricadiero “ni” in risposta a chi gli chiedeva se la cifra di 2,5 milioni di euro circolata su radio mercato potesse in qualche modo essere appropriata, ma la volontà del club di via Mameli è quella di non comunicare le cifre dell’operazione.
Va da sé che queste siano importanti per capire quali siano le intenzioni di Cagliari e Inter sul giocatore belga. Un contro riscatto alto (o un prestito di 18 mesi) metterebbe il Cagliari in posizione di forza qualora decidesse di riscattarlo, altrimenti si sarebbe di fronte ad una situazione simile a quella vissuta nei mesi scorsi con un altro giovane terzino sinistro, Antonio Barreca, (contro) riscattato senza problemi dal Torino dopo una stagione in cui il Cagliari lo aveva utilizzato col contagocce, sia per privilegiare il patrimonio Murru, sia per sperare che i granata decidessero di lasciare il classe ’95 in Sardegna, cosa che poi non avvenne.
Il prestito secco di Miangue avrebbe di fatto rappresentato una sorta di parcheggio al Cagliari da parte dell’Inter, con poche chance di vedere un buon minutaggio garantito al belga, dato che i sardi hanno tutto l’interesse a spingere il più possibile un Murru che continua ad andare a corrente alternata. All’oscuro delle cifre dell’operazione Miangue diventa difficile fare valutazioni e previsioni aprioristiche, non resta che aspettare di vedere quello che sarà l’utilizzo in riva al Golfo degli Angeli.