Pinna: “Devo migliorare, dedica alla famiglia”

Il giovane terzino di Zeddiani ha appena firmato un triennale col Cagliari

Simone Pinna, originario di Zeddiani, gioca nell'Olbia ma è di proprietà del Cagliari

Simone Pinna, originario di Zeddiani, gioca nell’Olbia ma è di proprietà del Cagliari

Probabilmente nessuno, un anno e mezzo fa, avrebbe scommesso un euro sul futuro da calciatore professionista di Simone Pinna. Terzino destro classe 1997, ha appena firmato un triennale con il Cagliari, da 12 mesi è titolare nell’Olbia, dove ha avuto il merito di prendere al volo una chance conquistata grazie a sei mesi di altissimo profilo nella Primavera rossoblù.

Merito della creatura di Max Canzi, della fortuna, ma soprattutto di fame e testa, che hanno permesso al giovane di Zeddiani di vincere ogni perplessità, quelle che circondano chi non è abituato a strabiliare con gol da urlo o dribbling strappa applausi. E invece Pinna ha convinto tutti, esterno difensivo tutto corsa e grinta, capace di entrare deciso in quell’ignota Serie D a gennaio 2016, partecipando alla cavalcata promozione della squadra di Mignani, “mettendo in panchina” in Lega Pro gente che di curriculum e presenze tra i professionisti ne aveva molte più di lui.




Il Cagliari lo guarda da vicino, ha pensato (e pensa?) di riportarlo ad Asseminello in questa finestra di calciomercato, ma probabilmente per la sua crescita in atto è bene rimanere alla corte olbiese dove sta disputando un’ottima stagione assieme ai compagni, giovani e non. Il futuro, prossimo e remoto, si vedrà, intanto Pinna si gode il momento magico. “Sto vivendo un sogno – dice a La Nuova Sardegna – Sacrifici e lavoro non mi spaventano, devo migliorare tanto, soprattutto nei cross e sulla marcatura”.

Intanto domenica Giulini ha anticipato la firma del contratto firmato fino al 2020 con il Cagliari, dopo che qualche mese fa era arrivato il primo da professionista con l’Olbia, automatico per il raggiungimento delle 13 presenze in Lega Pro. “Ho iniziato col Cagliari negli Esordienti, con Bianchina allenatore, poi le buone cose fatte con la Primavera di Canzi mi hanno permesso di andare all’Olbia. Qui ho capito meglio cos’è il calcio. Sono motivato e penso che il bilancio sia positivo”.

Tutti quelli che pensavano che Pinna si sarebbe “sgonfiato” una volta entrato nel calcio dei grandi si è dovuto ricredere. Tutti quelli che lo hanno visto sin dal primo allenamento in Gallura si sono convinti: Pinna ha voglia di giocarsela, e lo sta facendo alla grande. “Testa bassa e pedalare – afferma con l’umiltà che gli è propria – Sono solo agli inizi ma ho un obiettivo: pensare all’Olbia e poi tornare al Cagliari in A”.




Intanto l’Olbia veleggia nelle posizioni nobili della Lega Pro. “Ci manca un po’ di cattiveria, dietro e in attacco. Creiamo molto ma dobbiamo finalizzare meglio. La partita persa 3-1 in casa con la Pistoiese la dice tutta su questo aspetto”. Quando si parla di giovani sardi che giocano nell’Olbia è inevitabile parlare di Cossu e Pisano, gli esperti ex Cagliari ora vestiti di bianco. “Andrea è il più forte, con la palla fa quello che vuole. Di Checco seguo ogni indicazione: mi bastona su concentrazione e posizioni nel tenere l’uomo e senza palla. I loro consigli sono preziosissimi”.

Scontata la dedica per il primo traguardo: “Ai miei genitori Luciano e Sandra. E a mia zia Gabriella: per otto anni è venuta a prendermi a scuola, da Zeddiani ad Assemini e ritorno. Merita un bel regalo”. E a vent’anni ce n’è abbastanza per sognare ancora di più.

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