Il Cagliari si gode una classifica dolcissima e una vittoria roboante che porta punti e manda via cattivi pensieri, di ogni tipo. Il calciomercato, però, rimane vivo per molti, e a due settimane dal gong anche i rossoblù tengono i fari accesi, con la tranquillità di chi ha pochissime necessità e tanto tempo per riflettere.
Un giovane centrocampista, per l’immediato e (se possibile) per il futuro, più un esterno difensivo da aggiungere alle rotazioni qualora partisse Bittante. Questi i tasselli ribaditi (ma già noti) dal presidente Tommaso Giulini, che non si è risparmiato nel fare nomi.
Sul fronte terzino (Bittante vorrebbe rimanere in Serie A, dove però non ci sono offerte, al momento) il Cagliari non ha rinunciato a Davide Calabria. Il classe ’96 del Milan, utilizzato pochissimo, tornerà titolare oggi a Torino dopo 113 giorni dall’ultima volta, solo perché l’emergenza regna sovrana nelle fila del Diavolo. I sardi avrebbero voluto inserire Calabria – che può giocare a destra e a sinistra e, per età e caratteristiche, si sposerebbe bene con la creatura di Rastelli – nella trattativa che interessava Gabriel e Storari, chiusa la settimana scorsa dopo qualche intoppo, dovuto anche al nodo Calabria. Montella, infatti, non vorrebbe privarsene proprio per via della penuria di elementi nel ruolo, ma lo scarsissimo impiego potrebbe portare il ragazzo a convincersi di cercare fortuna altrove, almeno per cinque mesi.
Il Cagliari osserva, aspetta e spera, e tiene molto viva anche la pista Senna Miangue (“Io al Cagliari? Vediamo…”, ha detto domenica), mancino belga classe ’97 dell’Inter. Ovviamente entrambe le milanesi vorrebbero garanzie sul minutaggio riservato ai calciatori di loro proprietà e la relativa valorizzazione futura. La concorrenza di Murru e la duttilità di Calabria (il Cagliari non ha specialisti nella fascia destra) rendono la soluzione rossonera preferibile per i rossoblù. Ma l’accordo, in entrambi i casi, non appare semplicissimo, anche se i rapporti coltivati con rossoneri e nerazzurri sono ottimi e con essi si può discutere su varie formule e operazioni.
A centrocampo, con l’addio di Munari e gli infortuni di Ionita, Di Gennaro e Padoin, il reparto è ridotto ai minimi termini. Urge almeno un nuovo innesto, al netto di nuove partenze (sempre da monitorare la situazione di Dessena), e Giulini ha indicato in Alessandro Deiola l’idea primaria. Bisogna però convincere lo Spezia a restituire il classe ’95 di San Gavino, mentre il patron ha rinvigorito le idee Dimitri Bisoli (’94) e Paolo Faragò (’93), mezzali di gamba, inserimento e gol in forza a Brescia e Novara.
Un altro nome sul taccuino è quello di Jacopo Petriccione, classe ’95 di proprietà della Fiorentina in prestito alla Ternana, dove sta disputando un’ottima stagione, consacrandosi all’unanimità come il migliore dei calciatori rossoverdi nella prima parte di campionato cadetto. A differenza di incursori classici quali Deiola, Bisoli e Faragò, Petriccione è un calciatore che occupa principalmente la posizione centrale, ricoprendo il ruolo di playmaker “basso”. Più Burrai che Deiola o Barella, insomma, per paragonarlo ad alcuni giovani usciti dalla cantera rossoblù.
Nella passata stagione, Petriccione ha militato nella Pistoiese (29 presenze e 2 gol totali), alla Ternana vanta 21 presenze e 1 gol. Una curiosità: ha fatto parte del vivaio del Cagliari agli albori della carriera, totalizzando anche 2 presenze in Primavera nella stagione 2011/2012, prima di passare al Siena e quindi ai viola.
Fabio Frongia