
Maglie della Torres in spogliatoio (foto: Alessandro Sanna – SEF Torres 1903)
La fiducia arriva dal finale di girone d’andata, con il ritrovato appoggio della tifoseria (che assieme alle altre componenti si sta prodigando per promuovere una serie di iniziative: martedì alle 20.30 l’AperiTorres in Piazza d’Italia), ma ora è la volta di cercare i risultati. “Ci serve vincere, e calciatori che diano una mano”, ama ripetere mister Misiti, ed è impossibile dargli torto. Chi seguirà i vari Sias, Faye e Frau?
E’ tornato in pista Vittorio Tossi. Il diesse della promozione in Lega Pro nel 2013 tornò in rossoblù a inizio estate al fianco di Piraino e soci, per poi lasciare, tornare e divorziare nuovamente nel mezzo del vortice impazzito sulla società di via Coradduzza.
«Non potevo assistere a quello che stava diventando un fallimento senza muovere un dito – ha spiegato Tossi a La Nuova Sardegna oggi in edicola –. Mi ha chiamato Salvatore Sechi e ho deciso di collaborare per cercare di salvare almeno il titolo sportivo. So che non sarà un compito facile ma il campionato è ancora molto aperto e la classifica non è del tutto compromessa. Io credo che con i cinque a sei rinforzi che stiamo cercando di portare a Sassari la squadra possa disputare un buon girone di ritorno ed evitare perfino i playout».
Che Serie D girone G sarà nel girone di ritorno? «Il Foligno ha cambiato presidente e ha un nuovo allenatore – ha spiegato il dsi – ma io non credo che riuscirà a superare le difficoltà economiche che hanno convinto mezza squadra ad abbandonare la barca. Vedo male anche il Città di Castello e credo che faticheranno anche Lanusei, Muravera e Latte Dolce. La Torres può farcela ma deve cominciare a fare punti già domenica su un campo difficile come quello di Nuoro. Ho accettato di portare a Sassari un certo numero di ragazzi perché me lo hanno chiesto Salvatore Sechi e Antonio Carboni. E’ ho detto sì solo quando ho avuto la certezza della copertura economica. Credo che la stagione non sia a rischio anche se non so che cosa succederà a giugno. Certo i debiti ci sono e sono importanti. Però in questa fase era fondamentale trovare le risorse per chiudere l’anno e provare a salvare la categoria. Io ci credo e ci sto provando. E in ogni caso avrò la coscienza pulita».