WRC-Sardegna sempre più a rischio

Possibilità ridotte al lumicino: la situazione

 

Jari Matti Latvala nell'edizione 2015 del RIS

Jari Matti Latvala nell’edizione 2015 del RIS

Il day after è sempre più vicino, il 22 dicembre ormai è solamente a 7 giorni e l’allarme lanciato negli scorsi giorni ha fatto il giro del mondo ma a quanto pare a Cagliari, negli uffici della Regione, non pare essere arrivato.



La situazione al momento è di disinteresse totale, il che aumenta le forti preoccupazioni per un corretto svolgimento della gara nel 2017, in calendario nel mese di giugno.

La preoccupazione di essere arrivati al capolinea, mai come questa volta, è veramente elevata e sarebbe l’ennesima occasione persa dalla Regione Sardegna che vedrebbe perdere un altro importante flusso turistico dopo le già gravi problematiche legate a Ryanair, Meridiana e via discorrendo. Molto probabilmente nei palazzi della Regione non sanno nemmeno cosa significhi avere un tale evento sull’isola, probabilmente preferiscono tergiversare e discutere di argomentazioni che portano poco o nulla ad un’economia che non vede segnali, confermando una crisi infinita.

Mentre la Sardegna e l’Italia dormono (dove l’ACI dirotta tutti i soldi solo sulla F1), altre nazioni si candidano ad ospitare il WRC, dalla Croazia al Kenya, passando per Cile e Canada. Un danno incalcolabile sarebbe anche la perdita economica per commercianti, albergatori e ristoratori che nel mondiale vedevano uno spiraglio di luce, un evento che non ha rivali in ritorno economico e di immagine per la Sardegna e per tutta l’Italia. Entro il 22 dicembre bisogna presentare il Draft alla FIA e per farlo ci vuole la firma tra ACI e l’assessorato regionale. In caso contrario il sogno mondiale volerà via assieme al vecchio anno.

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