Nell’arco di una stagione, si presentano lungo il percorso di ogni squadra delle sfide che assumono le caratteristiche del crocevia. Gare che imprimono un verso al campionato e che segnano il processo di maturazione del gruppo. Il successo dell’Olbia all’Artemio Franchi di Siena potrebbe entrare di diritto in questo discorso. Saranno i prossimi appuntamenti dei galluresi a certificarlo.
“I ragazzi hanno saputo reagire a un momento difficile dimostrando grande maturità e coesione” ha affermato il presidente Marino al termine dell’incontro. Spesso accusati di essere belli ma poco pragmatici, talvolta ai limiti del tafazzismo, Geroni e compagni hanno sfoderato una prestazione coriacea e di rara abnegazione. Meno belli rispetto a molte altre uscite, ma più completi. Le circostanze richiedevano una prova di questa caratura: reduci da un pesante uno-due maturato nell’ultima settimana, i bianchi erano chiamati a rialzarsi su un campo difficile e contro un avversario ostico. E la risposta è stata positiva. Estremamente positiva. Al Franchi si è vista una squadra matura, lucida anche nei momenti di massima pressione senese, capace di soffrire con orgoglio e ordine. Non un caso che Carboni abbia dovuto compiere una sola vera parata nonostante il forcing bianconero: gli uomini di Mignani sono rimasti raccolti in un fazzoletto di campo per larghi tratti di gara, lasciando pochi spazi agli avversari e muovendosi come un corpo unico. Anche nel secondo tempo, nonostante il baricentro basso, non sono mai andati in affanno. Una “sofferenza controllata” insomma, in cui, nonostante l’arrembaggio senese, l’occasione più nitida per andare in rete è capitata ancora all’Olbia, con Muroni.
Buona parte del merito va sicuramente al tecnico, capace di interpretare il contesto e adattarsi di conseguenza. Eclettismo dimostrato nel disegnare una squadra corta, preparata per una partita difensiva e votata al contropiede. Un copione magari meno appariscente, ma certamente efficace. “Abbiamo uno staff di primissimo livello che presto troverà il modo ottimale per trovare la continuità di risultati che cerchiamo” lo ha pungolato ieri il presidente nella serata di ieri.
Troppi passaggi a vuoto – talvolta inspiegabili e inaspettati – hanno fatto seguito a vittorie esaltanti in questa prima parte della stagione gallurese. Quasi come se i bianchi fossero destinati a restare una bella incompiuta. Chissà che la risposta a lungo cercata, non sia stata trovata in un pomeriggio di metà dicembre. Sarebbe l’inizio di un nuovo campionato per l’Olbia.
Stefano Sulis