Giulini: “Stiamo facendo ridere, ci siamo rotti le scatole”

Il presidente del Cagliari fa il punto della situazione.

Tommaso Giulini

Tommaso Giulini

Ospite telefonico degli studi di Videolina, il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, ha fatto il punto dopo la debacle di Torino. Ambiente in fermento, consenso di Rastelli ai minimi termini, squadra in grande difficoltà: la situazione per il club rossoblù non è di certo ottimale, anche se la classifica resta sorridente.




C’è poco da dire – afferma Giulini – abbiamo fatto ridere in un terzo delle partite che abbiamo giocato. Siamo stati sconcertanti e imbarazzanti, i tifosi e noi non possiamo essere contenti di certe prove. Vedere gli avversari che alzano il piede per non infierire fa molto male, abbiamo esaurito tutti jolly che avevamo, semmai ne avevamo. Bisogna tornare a ricordarci che siamo una squadra importante, con valori ottimi, si può perdere ma non in questo modo“.

Difficile capire certe prestazioni e tanta incostanza. C’è un problema di testa e di coesione?Non è un problema di casa o trasferta, perché una delle gare imbarazzanti l’abbiamo fatta in casa contro la Fiorentina. A Genova potevamo vincere ed eravamo in partita, a Milano abbiamo vinto, a Bologna non abbiamo sbragato, non deve entrare nella testa dei giocatori che sia un problema di trasferte. La verità è che siamo decimi, la classifica è buona, bisogna ripartire dall’unità d’intenti che abbiamo visto in questo anno e mezzo“.




C’è un ultimatum per l’allenatore?Non ci sono ultimatum, però non possiamo più sbagliare. Vanno provati e riprovati gli schemi che l’allenatore propone, bisogna lavorare duro, se ne esce solo così. Io porto la squadra sempre nella mia fabbrica di Macchiareddu, per far capire che il Cagliari deve avere sempre sudore e fame, come gli operai. Detto ciò, pensiamo che in questa stagione abbiamo fatto bene, che la classifica è buona, che a Torino mancavano quattro titolari per infortunio, e spesso abbiamo concesso titolari come Dessena, Melchiorri, Farias. Per il Cagliari non è facile rinunciare a certi giocatori, abbiamo 16 punti nonostante ciò, non culliamoci sulle favole e sulle belle storie, ripartiamo però dagli uomini e dalla voglia di uscire da questo momento“.

Rastelli ha detto che le partite da vincere sono state vinte. Però non basta: Non basta, perché bisogna lottare sempre, in ogni campo. Si riparte dalle cose buone, con la fiducia nostra e di tutto l’ambiente, di chi ci supporta sempre e comunque, di chi non sputa veleno su giocatori o allenatori, meno di dieci giorni fa avevamo 400 tifosi ad Asseminello, ci dobbiamo scusare con quella gente e con chi era a Torino sotto la pioggia, con tutti“.

C’è un problema legato alle qualità individuali, oppure è questione di personalità e idee tattiche? Ogni partita ha avuto spiegazioni diverse, a Torino siamo andati a prenderli troppo alti, volendo giocare a viso aperto e contro il Torino è facile prenderne cinque. Contro la Lazio credo che paradossalmente sia stata la gara migliore di quelle perse malamente, mentre la Fiorentina giocò in maniera pazzesca e noi sbagliammo qualcosa di troppo. Ieri due anime della squadra, Storari e Dessena, non hanno azzeccato la gara, quando avviene questo con mezzo centrocampo infortunato diventa difficile. Quello che non è spiegabile è che arrivino disfatte di queste proporzioni. Ne abbiamo tutti piene le scatole di uscire umiliati dal campo“.

Si torna sull’espulsione di Dessena: Siamo andati subito a parlare con l’arbitro, per far capire che il suo gesto non era offensivo, non era volto a mancare di rispetto ma solo a evitare il giallo a Farias. Abbiamo chiesto di esentare Barella, che a Chievo giocherà sicuramente, dall’impegno in Nazionale, idem per Tachtsidis che cercheremo di far tornare subito dall’impegno con la Nazionale. Capuano andrà da uno dei migliori esperti per sistemare la caviglia“.

L’appello all’ambiente è per l’unità: “In questo momento non bisogna inveire e sputare veleno contro giocatori o allenatore. Rastelli ha una grande carriera, negli anni ha raggiunto sempre gli obiettivi stagionali, ci ha portato in Serie A e quindi non si tocca. Se poi questo allenatore non piace perché non è uno showman, perché è schivo o timido non so cosa dire. Certo non è un fenomeno, deve imparare molto per la categoria, ma sono convinto che anche quest’anno Rastelli raggiungerà con noi l’obiettivo. Tutti i giocatori sono al suo fianco, lo ribadisco. Mi sembra di rivivere la stagione con Zeman, quando si parlò dei dissidi tra Conti, Cossu e l’allenatore. Ai tempi litigai con Daniele perché non si sentiva difeso, oggi voglio difendere i miei giocatori, parlare di dissidi è un’eresia”.

Chiusura sui complimenti all’Olbia (“È bellissimo vedere giocatori e ragazzi come Cossu, Ragatzu e altri giocare alla grande“), e per gli auguri a Gigi Riva.




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