L’analisi sul Cagliari dopo il KO contro la Fiorentina: le spine di Rastelli
Ossa rotte e qualche piccola certezza in meno, così il Cagliari esce dalla pirotecnica sfida con la Fiorentina che ha permesso ai quasi 16mila presenti al “Sant’Elia” di vedere ben 8 reti con repentini cambi d’umore lungo il corso del match. Massimo Rastelli nella conferenza stampa del post partita si è assunto tutte le colpe della debacle maturata circa 24 ore fa. Tra appena due giorni c’è l’impegno all’Olimpico con la Lazio. Intanto, la gara di ieri, fa (ri?)suonare qualche piccolo campanello d’allarme.
ATTENTI A QUEI DUE – La coppia formata da Salamon e Bruno Alves è stata schierata in modo ‘forzato’ dal tecnico campano, il quale ha dovuto far a meno del titolare Luca Ceppitelli causa febbre. Il polacco e il portoghese avevano giocato insieme nell’esordio casalingo contro la Roma: una prestazione in crescendo, coi sardi sotto di due reti, recuperate con una grande mezzora. Formata e saldata la coppia tra il portoghese e l’umbro, il nativo di Poznan aveva ritrovato il campo solo nell’infausta trasferta bolognese. Ora la debacle coi viola. In 3 partite giocate, Bruno Alves-Salamon ha incassato ben 9 reti, contribuendo allo spiacevole posizionamento del Cagliari alla voce gol subiti: uno solo in meno della peggiore, il Crotone. Difficilmente rivedremo presto questi interpreti affiancarsi nell’ultima linea, anche perché Marco Capuano scalpita e ieri ha dimostrato (non solo con il gol realizzato) di potersi meritare l’agognata occasione.
VORREI MA NON CROSSO – Il Cagliari continua ad essere all’ultimo posto nella graduatoria dei cross effettuati, a – 9 dall’Empoli penultimo e con un numero di servizi dalle fasce inferiore di quattro volte rispetto alla capolista (in questa classifica) Inter. Massimo Rastelli giustifica il tutto con l’interpretazione del suo sistema di gioco. Eppure, il primo gol siglato ieri dai rossoblù è frutto di una bella azione con Murru che assiste l’accorrente Di Gennaro. Rinunciare all’affondo degli esterni bassi per salvaguardare la solidità della difesa può essere una buona mossa, il risultato però non può soddisfare. Murru e Pisacane, a turno, continuano a soffrire terribilmente i diretti avversari. Dopo Gomez, Candreva, Perisic, Perotti, l’ultimo a maramaldeggiare è stato Bernardeschi.
CENTROCAMPO CONFUSO – Contro la Fiorentina è emerso quasi subito tanto disordine in mediana: dopo l’1-0 fulmineo e il raddoppio fallito qualche istante più tardi, la squadra ha letteralmente staccato la spina, facendosi avvolgere in maniera soffocante dalla foga. Le mezzali hanno smesso di dare sostegno, Di Gennaro si è fatto anarchico, Tachtsidis continua a mostrarsi generoso quanto con e senza palla, stordito poi dal mortifero e preciso possesso dei centrocampisti toscani. Un vero e proprio strappo tra i reparti che ha mostrato un Cagliari troppo lungo, terreno fertile per una squadra maestra nel palleggio come la Viola.
MOLTEPLICI SCELTE – Le varie opzioni per l’attacco possono essere un’arma a doppio taglio. D’altronde, quando si hanno più opzioni, senza obblighi derivanti da infortuni o squalifiche, il rischio di incartarsi esiste sempre. Sarebbe cambiato qualcosa con un Melchiorri o un Giannetti titolare? Discorsi da bar del giorno dopo, senza controprova. Di sicuro occorre raziocinio e studio (delle condizioni dei singoli calciatori, delle caratteristiche delle difese altrui) per individuare la coppia giusta. Intanto, ad Assemini si è rivisto Diego Farias, il cui recupero continuerà in terra sarda. Il brasiliano darà una carta in più al mazzo di Rastelli, chiamato a scegliere bene.
Mattia Marzeddu