
Daniele Ragatzu
Montaperto 5,5 – Se sul primo gol si ritrova Okyere a colpire di testa da distanza troppo ravvicinata, sulla conclusione di Bruno non è impeccabile, per quanto l’attaccante ospite abbia calciato totalmente indisturbato.
Pinna 6 – Il primo tempo è tra i peggiori in campo, con Augello che sulla sua fascia sfreccia serenamente per tutti i primi 45′. Bravo a non abbattersi e sfoderare un’ottima ripresa, sul finale anticipa Pinto salvando il gol del 3-3.
Dametto 6 – Gli attacchi della Giana Erminio arrivano da tutte le parti e non è semplice respingerli. Dorme insieme ai compagni di reparto in occasione dei primi due gol, con la mediana più attenta nel filtro si gode un secondo tempo ai suoi soliti livelli.
Miceli 5,5 – Vedere valutazione di Dametto, con l’aggravante di aver sbagliato qualche pallone di troppo in uscita.
Cotali 6,5 – Inutile specificare come anche nella sua valutazione influisca la gara dai due volti. Se dovessimo valutare solo i secondi 45′ staremmo parlando del solito “Cotali Express”: alta velocità, rigore guadagnato e zampino sul primo e terzo gol.
Auriemma 5 – In balia, come i compagni di reparto, della clamorosa prima frazione del centrocampo ospite. La sua uscita dal campo coincide con la grande rimonta dei bianchi (dal 46′ Ragatzu 7 – Cambia totalmente il volto del match con movimenti da punta d’esperienza e un peso specifico in area di rigore unico nella rosa. L’assist per Piredda è roba da prime tre pagine del manuale del calcio. Il rigore sbagliato risulta essere un’inezia).
Geroni 6,5 – La dimostrazione, una volta di più, di come la squadra giri alla stessa velocità del suo play: finché la lampadina è rimasta spenta è stato il primo ad affondare, ma appena si è accesa per la Giana sono stati dolori. Suo il gol che ha aperto le danze.
Piredda 7 – Questi sono i fuoriclasse, irritanti per quasi tutto l’incontro e poi dannatamente micidiali quando decidono che gli avversari si sono divertiti fin troppo. Prendere o lasciare, oggi Mignani è ben contento di prendersi tutto.
Cossu 7 – Non fosse stato per l’espulsione finale evitabilissima staremo parlando di un voto ancora più alto. Parte largo, torna sulla trequarti e infine arretra agendo da mezzala, sacrificandosi come non mai per la squadra. Un tuttofare instancabile di un’altra categoria, la sua assenza contro la Cremonese peserà come un macigno.
Capello 6,5 – Meglio da trequartista che da prima punta: i posteri capiranno se si tratta di un complimento o meno. Salva un’altra partita rivedibile con un gol da cineteca che consegna la vittoria all’Olbia.
Kouko 6,5 – Il primo a prendersi la squadra sulle spalle nel momento più duro dell’incontro, quando è parso un (impreciso) predicatore nel deserto. Uscirà dal campo stremato, se affiancato a un goleador vero potrà risultare sempre prezioso. (dal 77′ Murgia S.V.)
Allenatore Mignani 7,5 – Le scelte iniziali sono totalmente sbagliate: Cossu agisce largo e ciò non permette ai suoi ragazzi di avere il giusto collante tra centrocampo e attacco, lasciando che i reparti siano sfilacciati e la Giana si impossessi della metà campo senza patemi. Già con il riposizionamento del capitano tra le linee le cose migliorano, ma il capolavoro arriva durante l’intervallo. Fuori Auriemma, dentro Ragatzu. Cossu arretra mezzala, Capello sulla trequarti e Ragatzu a tenere in apprensione la retroguardia. I ragazzi di Albè perdono i riferimenti e l’Olbia aumenta la qualità del gioco, mandando KO i lombardi con una forza caratteriale inedita per una squadra abituata a dominare sprecando tanto. Non con la bellezza, ma con cattiveria e cinismo i bianchi hanno battuto la migliore squadra incontrata finora. Una rimonta targata Michele Mignani.
GIANA ERMINIO: Viotti 7, Perico 6 (73′ Bonalumi 5), Montesano 5, Solerio 5,5; Iovine 6,5, Chierello 6, Pinardi 5,5, Marotta 6,5 (79′ Pinto S.V.), Augello 7; Bruno 6, Okyere 6,5 (69′ Perna 5,5). All.: Albè 6,5
Oliviero Addis
Commenti
commenti