Lanusei, una giovane rinascita

Nuovi innesti, prova d’orgoglio e tre punti convincenti contro il Rieti

Tommaso Papini, battezza il suo esordio con un gol (foto: Giorgio Melis)

Trovami un modo semplice per uscirne. A questa richiesta immagino che abbia risposto con il gol Tommaso Papini, catapultato dalla Toscana alla Sardegna. Forse senza neanche avvertire il peso delle responsabilità.

È stato un attimo. Un rilancio lungo di Claudio Recalchi a pochi minuti dal fischio di Mattia Del Pan. La palla alla ricerca di un aggancio. Tommaso Papini scatta e doma la sfera, la difesa reatina lo blocca fallosamente. L’arbitro non dà la punizione, ma tanto basta ad accendere una speranza. Speranza che non tarda a diventare certezza. Scotto si divora il gol del vantaggio e il capovolgimento di fronte punisce gli amarantocelesti: Papini controlla la palla, vola via leggero lasciandosi dietro i tre della difesa. Non è solo veloce, è lucido e l’istinto gli suggerisce dove piazzarla. Kucich prova a metterci il piede ma la palla è già dietro di lui, il Lixus è già esploso ed Hervatin con un salto si scrolla di dosso le scorie accumulate dopo quattro sconfitte di fila. Lui, ingiustamente sul banco degli imputati. «Chi sa giocare a calcio non ha bisogno di ambientarsi, lo sa fare e basta», dirà il tecnico turritano a fine partita riferendosi a Tommaso Papini, classe ’95, arrivato in settimana a Lanusei. Il toscano è stato una vera e propria scossa per il reparto avanzato dei biancorossoverdi, per la prima volta a segno su azione (e per due volte). In un lampo arriva la concretezza e il cinismo tanto cercati, contro una grande del campionato.




MENTALITÀ – Quella vista in campo contro il Rieti è stata una squadra sicura di sé che non ha perso la testa dopo aver segnato. Non si è fatta impaurire, non ha aspettato che la grande si destasse. Ha colpito ancora. Con Aloia che lotta sulla trequarti e in percussione centrale trova il varco per servire Floris. Kucich, anche stavolta, prova ad opporsi ma la sua uscita non è efficace e il pallone gli scivola accanto. Quando il Rieti accorcia è troppo tardi. Il Lanusei ha capito che l’inerzia è dalla sua parte. Nel secondo tempo la squadra sembra più contratta, come se la paura di vincere iniziasse a bussare alla porta. «Si sono impauriti – dirà Hervatin – al cospetto del Rieti ci può stare. La squadra si è abbassata nonostante gridassi di salire». Voleva il terzo gol in quella porta (la sinistra) la quale rete non si è ancora gonfiata. Il gol non è arrivato, ma c’è stata una dimostrazione di maturità, nervi saldi (nonostante la partita maschia e nervosa) e difesa attenta.

Il Lanusei esulta dopo il gol di Papini (foto: Giorgio Melis)

L’abbraccio dopo il gol catartico di Papini (foto: Giorgio Melis)

DIFESA – Il reparto arretrato è stato messo sotto accusa in più occasioni soprattutto per errori macroscopici dei singoli. La difesa a quattro con Contu, Sini, Cocco e Bonu ha retto bene, bloccando ogni tentativo del temibile attacco reatino, vivo fino al 95′. Anche in occasione del gol, i riflessi del portiere sono stati efficaci nella respinta, per quanto non risolutiva, del diagonale di Masala. Ed è proprio la presenza dell’altro volto nuovo, quello di Recalchi, tra i pali, a dare l’altro scossone alla squadra. Un esordio, quello del classe ’98 proveniente dal Sestri Levante, condito da ottimi interventi, personalità e spirito di sacrificio. Nonostante una botta subita è rimasto in campo continuando ad opporsi ad un Rieti spinto dalla disperazione. Per il Lanusei una buona notizia, dopo l’infortunio occorso a Matteo Spanedda.

VERDI SPERANZE – Il capitano Antonio Cocco (in attesa che torni disponibile Mario Masia) con i suoi 29 anni appena compiuti era l’uomo di maggior esperienza in campo. L’età media dei titolari (22 anni) è un altro aspetto che rende interessante la vittoria degli ogliastrini, arrivata grazie al carattere e alla dedizione mostrata da tutti, come detto a fine gara dal roccioso centrale, leader non solo del reparto arretrato. Il suo plauso a fine partita è per i nuovi ragazzi che si sono calati perfettamente nella parte e per il gruppo che si è compattato nella difficoltà: «Abbiamo dato l’anima, compresi gli ultimi arrivati che ci hanno dato una grossa mano. Forse da fuori non sembra, ma siamo un grande gruppo, – ammette in modo sincero Cocco – ci siamo uniti in queste settimane e oggi abbiamo ritirato il premio che meritavamo da qualche domenica».

In attesa di un ulteriore rinforzo che dovrebbe arrivare a giorni, probabilmente da inserire in mediana, il Lanusei si gode i tre punti e tutto ciò che di positivo la prestazione mostrata con il Rieti ha lasciato per lavorare con serenità in vista della prossima sfida contro L’Aquila.

 

Roberta Marongiu



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