Dopo la vittoria sulla Pallacanestro Varese, in casa Dinamo Sassari a parlare è Brian Sacchetti, il migliore in campo non solo per le statistiche. “Era importante partire bene dal punto di vista del risultato. Si sono viste cose buone e meno da parte nostra, il nostro merito è stato quello di avere mantenuto lucidità nei momenti in cui facevamo meno canestro ed eravamo un pochino più in difficoltà”.

Per la Dinamo è un po’ un anno zero, e anche il numero 14 vive la prima stagione senza papà Meo in panchina. “Ci sono molte facce nuove, è vero – dice Sacchetti – Però ci sono giovani e meno giovani, l’importante è che si stia vedendo voglia di sbattersi in difesa, di vincere e migliorarci, sarà una stagione dura con tanti impegni e l’obiettivo è quello di toglierci soddisfazione”.

Sacchetti è partito col botto. “Mi sento bene – racconta – A livello fisico e mentale, ed è importante che queste due componenti vadano di pari passo, il risultato personale passa in secondo piano se non c’è un’intesa di squadra e se non si vince, oggi è successo e siamo felici”.

Merito del torinese quello di avere sbloccato la situazione con una tripla. “Non so se ci sia un atteggiamento diverso rispetto alla scorsa stagione – commenta Sacchetti – Tutto parte dalla difesa, dalla predisposizione a sbucciarsi le ginocchia e mettere in campo spirito di sacrificio. Siamo consapevoli che le qualità ci sono, ma che senza la disponibilità a difendere il talento non ti porta lontano”.

Da parte di uno dei senatori biancoblù il messaggio ai lunghi. “Sia Lydeka sia Olaseni hanno fatto una partita incredibile, il basket non è determinabile a tavolino prima della palla a due, ci saranno partite dove saranno decisivi gli esterni e altre dove peserà ancor di più quanto fatto dai lunghi. Ripeto, c’è bisogno di tutti”.