Al termine della partita contro l’Atalanta, il mister del Cagliari Massimo Rastelli commenta così una prova scintillante dei suoi: “Lo spirito fa sempre la differenza, al di là delle scelte – dice il tecnico campano -, che sono state condizionate dall’infortuno di Ionita”. In mediana c’è stata la novità Tachtsidis al posto di Di Gennaro. “A metà campo ho cercato di mettere un giocatore che avesse il passo giusto per poter contrapporsi a centrocampisti dell’Atalanta – spiega Rastelli – Isla era l’uomo giusto e ho fatto debuttare Pisacane che poteva limitare Gomez con la sua grande attenzione”.
Tra i migliori in campo Joao Pedro. “Importante il suo rientro – gongola l’ex Avellino – fondamentale per gli equilibri nelle due fasi poiché rientra con sacrificio, fa andare in porta gli attaccanti e finalizza. Abbiamo ritrovato la cattiveria agonistica che non deve mai mancare. A parte due o tre situazioni, la squadra è rimasta sempre molto compatta e corta. Ho chiesto sempre di non abbassarsi troppo e abbiamo creato tantissimo con azioni di pregevole fattura. Ne potevamo fare anche sei. Oggi era importante la vittoria dopo tre partite a secco, sono punti che ci fanno respirare e lavorare con più serenità”.
Guai ad abbassare la testa: “In ogni gara dobbiamo cercare di mettere intensità e attenzione massimale, sappiamo di essere un squadra con esperienza e qualità indubbie, possiamo offrire un bel calcio come fatto oggi e contro la Roma. Possiamo aumentare i ritmi, se invece li abbassiamo diamo troppo vantaggio agli avversari. La vittoria è conseguenza dell’interpretazione della gara. Quando faccio delle scelte mi confronto molto con i giocatori, c’è stata la massima disponibilità. Poter ricoprire un tratto di campo inferiore rispetto all’intera fascia potrebbe aiutare Isla, sicuramente.”
Prosegue il tecnico di Torre del Greco: ” Quando l’Atalanta è andata sotto, subito è passata al 4-2-3-1 e abbiamo perso i riferimenti non andando con grande aggressività sul terzino, Gomez dunque prendeva velocità e impensieriva Pisacane che in una sola occasione ha sbagliato (con un fallo fuori area ndr). Poi negli spogliatoi ho sistemato qualcosa e ho detto alla squadra di alzare il baricentro di 15 metri, l’hanno fatto in maniera egregia”.
“L’esclusione di Di Gennaro? L’infortunio di Ionita mi ha fatto spostare Isla e inserire Pisacane. Di Gennaro ha avuto un piccolo fastidio e di conseguenza avevo bisogno di gente che fosse in una condizione buona. Tachtsidis scalpitava e, pensando alla possibilità di una marcatura a uomo di Gomez su Di Gennaro, ho preferito per caratteristiche preservarlo e gettare nella mischia un calciatore che poteva darmi qualcosa in più per fisicità ed esperienza, difatti ha disputato un’ottima gara. Sono felicissimo per la prima vittoria in Serie A. Come ho detto in passato, allenare in questa categoria è il coronamento di un percorso ed è bello vincere, la prima vittoria non si scorda mai. Spero sia la prima di una lunga serie”.
Ancora su Joao Pedro: “Ho parlato a lungo con Joao Pedro per capire se veramente fosse nelle condizioni di poter dare un contributo elevato, nel caso in cui l’avessi schierato dall’inizio. Sapevo che il suo minutaggio era limitato ma ha fatto una grande partita. E’ un giocatore per noi fondamentale. Rafael? Per un allenatore la cosa più bella è avere quei giocatori silenziosi e grandi professionisti, i quali stanno al loro posto aspettando il momento buono. Lui ha aspettato e colto l’occasione, facendo una grande gara non solo per via del determinante rigore neutralizzato”.
Così invece Gian Piero Gasperini, tecnico degli orobici: “Siamo partiti malissimo, subendo due o tre conclusioni nel giro di pochi minuti. Sembrava avessero una marcia più alta, difficile da contenere. Poi nell’arco del primo tempo abbiamo avuto una discreta reazione con buone proposte di gioco. Nel momento del rigore credo stessimo facendo bene, loro erano in difficoltà anche se concedevamo troppi spazi. Cercavamo di pareggiare la partita per dare un senso diverso alla gara, e invece nel momento migliore non ci siamo riusciti”.
Il divario è stato considerevole. “Il Cagliari è diventato spettacolare nel secondo tempo. Avevano già fatto un’ottima partita con la Roma, è una squadra forte. Speravo potessimo contenere meglio per fare la nostra partita. Bisogna stare attenti a non esaltarsi troppo nelle vittorie o deprimersi nelle sconfitte. Possiamo migliorare la classifica fra tre giorni e dobbiamo prenderci tutte le responsabilità per questa prestazione, ma anche pensare alla prossima, il campionato è duro per tutto, senza drammatizzare eccessivamente”.
Sulle scelte di formazione: “D’Alessandro questa notte ha avuto un problema ma invece l’ho fatto entrare solo nella ripresa. Paloschi un problema? Oggi i cambi di Kurtic e Carmona sono stati obbligati e non c’è stata possibilità di affiancargli una punta. E’ andata così. Gli avrei probabilmente affiancato Pinilla, poi dipendeva dal corso della partita. Il rigorista chi è? Vorrei saperlo anche io… (ride n.d.r.). Kessie ha segnato la settimana scorsa, oggi era lui il designato e sul momento probabilmente hanno deciso di scambiarsi il favore. Non mi ero mai trovato in questa situazione”.
In passato Gasperini è stato vicino al Cagliari. “Sono fortemente impegnato a cercare di far quadrare la situazione all’Atalanta. In questo momento ho bisogno di fare delle scelte sempre più concrete e drastiche, cercando di avere meno sbalzi possibili. E’ un campionato molto difficile per noi ma nei momenti come quelli odierni dobbiamo pensare che, per fortuna, si rigioca subito e abbiamo l’opportunità di cambiare la classifica, magari trovandoci poi davanti al Cagliari. Questo è il campionato, ci siamo dentro. Pensiamo a mercoledì.”
dall’inviato Mattia Marzeddu