Hanno ammazzato Pablo, Pablo è vivo
Tanto rumore per nulla, come ampiamente prevedibile in un mondo del calcio dove mantenere lo status quo, evitare inutili baruffe controproducenti nel medio o lungo periodo, alzare polveroni contro altri addetti ai lavori è ampiamente sconsigliato. Il caso scoppiato a fine calciomercato lungo i lati del triangolo Cagliari-Milan-Mati Fernandez si sgonfia in poche settimane, ammesso che fosse davvero aperto.
L’oggetto del contendere, espresso duramente a caldo dal direttore sportivo rossoblù Capozucca, era stato il presunto coinvolgimento dello squalificato (per il calcioscommesse ai tempi del Catania) Pablo Cosentino nel cambio di rotta di Fernandez, sposo del Milan dopo che le carte per il trasferimento dalla Fiorentina al Cagliari erano già belle che firmate.
Un siparietto durato per molte ore lo scorso 31 agosto, facendo sbottare Capozucca, mentre il presidente Giulini si limitava ad esprimere “tristezza” per le condizioni in cui versano oggi Milan e Inter dopo il passaggio dalle mani di Berlusconi e Moratti a quelle orientali. Oggi Capozucca chiude sostanzialmente una vicenda diventata mediatica e virale, che aveva aizzato le folle di varia fede, tesserati e giornalisti faziosi, fino alle azioni legali minacciate dai rossoneri.
Quel Cosentino individuato come interlocutore telefonico della controparte diventa – nella deposizione di Capozucca di fronte alla Procura Federale – “un certo Pablo”, trasformando una certezza in deduzione, troppo poco perché questa storia di fine estate abbia sviluppi degni di nota. Evoluzioni da nessuno auspicate e volute, perché alla fine un normale bailamme di calciomercato deve rimanere tale, senza che eventuali passaggi oscuri (o magari vietati dai regolamenti) escano fuori dal binario di cose tollerate per il bene di tutti. Litigare, scoperchiare, scombussolare equilibri ed inimicarsi qualcuno non torna mai utile. E allora, buona fortuna a tutti. Anche a Mati Fernandez, che (ironia della sorte) a poche ore dal cambio di maglia si è infortunato rimandando il debutto col Diavolo.
Fabio Frongia
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