Che tristezza una Torres così

Scintille nel match tra Muravera e Torres

Un’istantanea da Muravera-Torres 0-0

Uno spettacolo al limite del deprimente, un qualcosa di triste che tifosi (zero come un anno fa, quando però la trasferta era vietata per motivi di ordine pubblico) e addetti ai lavori si augurano finisca presto. Il verdetto della campagna torresina in quel di Muravera dice che oggi, come ampiamente risaputo, l’aspetto tecnico rappresenta l’ultimo spunto di interesse. E forse è meglio così, visto quanto offerto nel Sarrabus dalle gloriose casacche rossoblù.

Un solo tiro in porta da parte dei sassaresi, e buon per il Muravera (disordinato e sciupone all’inverosimile) che Arrus abbia fatto il fenomeno sul tiro a giro di Merino, unico elemento di esperienza e qualità dall’autonomia eccessivamente ridotta. La partita della Torres è stata sofferenza allo stato puro, fatta di poca qualità e tanti (imprecisi) lanci lunghi, con la tegola ulteriore dell’infortunio occorso quasi subito al centravanti Scalzone. Tanti, troppi i ragazzi alle prime esperienze, enormi le mancanze a livello di carisma e qualità nei vari settori del campo, il tutto foriero di una sequela di controlli sballati e sventagliate senza costrutto.




Difesa a quattro, con gli esterni Accardo e Della Guardia ridicolizzati negli uno contro uno dai furetti del Muravera, centrocampo di (sola) lotta facilitato da un avversario ugualmente poco lucido e dotato di idee, mentre davanti Merino provava a inventare, finendo troppo presto la benzina. Oggi la Torres è questa, e la dimensione resta quella di un gruppo che dovrà salvarsi, come peraltro ampiamente annunciato dalla società. Già, la società di cui questa squadra è figlia, del presidente Daniele Piraino che a Muravera ha rilanciato: “Non vendo il pacchetto di maggioranza, in settimana arriverà un nuovo socio (nulla di nuovo, quell’Andrea Baeli da tempo nell’orbita rossoblù nda), siamo aperti a chi vorrà affiancarci e lavoriamo per portare un difensore e un centrocampista dal mercato”. 

A sentire il siciliano, dunque, non ci sono cambiamenti all’orizzonte, per la disperazione di una piazza incline al disprezzo verso il gestore attuale e in fervente attesa di novità succulente. Sia L’Unione Sarda sia La Nuova Sardegna hanno raccontato di come Piraino abbia chiesto 450 mila euro ad Umberto Graziano (l’attore comico fattosi portavoce della protesta di piazza e del Torres Project) per rilevare il club, al netto dell’ingente debito da fronteggiare. La risposta era stata un invito ad aggiornarsi su basi più ragionevoli, prima della nuova proposta del patron siciliano: 100 mila euro subito, 200 a fine stagione, secondo quanto riferito oggi da Graziano al quotidiano sassarese.




Visto quanto succede da settimane, risulta quantomeno assurdo pensare che Graziano possa unirsi a Piraino (100 mila euro per entrare nel Cda, la proposta resa nota dal sassarese), mentre uno dei potenziali successori del siciliano, Salvatore Sechi, si era di fatto chiamato fuori nello scorso weekend, raccontando la sua versione dei fatti circa la trattativa portata avanti per via indiretta. Rimane ancora sotto traccia e quasi silenziato il lavoro fatto da politica – con le pressioni neanche troppo nascoste – e altri imprenditori locali per un cambio di epoca che in casa Torres va aspettata con fiducia. A chi ama questo club è rimasta solo quella, sarà ben riposta?

Fabio Frongia

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