Donsah, gioiello spigoloso

Domenica, a Bologna, il Cagliari potrebbe ritrovare Donsah: sarebbe il primo incrocio dopo l’addio turbolento

Cagliari-Saragozza Donsah

Il Cagliari e Godfred Donsah, storia di un rapporto sbocciato un po’ a sorpresa e tramontato, nel peggiore dei modi, ancor prima di far maturare i suoi frutti. Il prossimo impegno dei rossoblù, al Dall’Ara di Bologna, potrebbe rappresentare il primo incrocio con quel core ingrato che lasciò la Sardegna dopo appena una stagione tra il disappunto di tifosi e società. Potrebbe, appunto, dal momento che la presenza del centrocampista ghanese è ancora in forte dubbio. Ai box da un mese, ormai, a causa di una lesione al muscolo pettineo della coscia sinistra che ne ha minato il precampionato, Donsah sarebbe il primo rinforzo per Donadoni che punta ad un pronto riscatto dopo la debacle rimediata a Torino. Un innesto il cui valore è ben noto ad Asseminello e tra i tifosi del Cagliari.




Qualche amichevole estiva. Tanto bastò ai compagni e ai tifosi per capire che quel giocatore sbarcato in Sardegna tra la curiosità generale, visti gli accostamenti a Bayern Monaco e Manchester City, sarebbe potuto ben presto diventare un tassello importante del puzzle zemaniano. Un’esplosività atletica (che ai più ricordò quella di Nainggolan) su cui il boemo poté condensare il proprio credo tattico, ma fu poi Zola, nella sua breve parentesi sulla panchina rossoblù, a puntare con convinzione su Donsah. Un investimento che generò i suoi frutti. Quei due mesi furono infatti i più positivi della sua stagione, con 2 reti siglate (contro Cesena e Torino) e la sensazione che la squadra andasse al ritmo del cuore e del respiro del suo numero 30.

Godfred Donsah in allenamento (foto: Gianluca Zuddas - www.gianlucazuddas.com/gz)

Godfred Donsah in allenamento (foto: Gianluca Zuddas – www.gianlucazuddas.com/gz)

Donsah si rivelò come una delle poche intuizioni azzeccate della coppia Giulini-Marroccu, al debutto in sede di calciomercato e votata, in quella stagione, più alle scommesse che alla concretezza. Una delle rare eredità positive di una stagione inaugurata tra squilli di tromba e conclusasi col baratro della Serie B. 20 presenze e 2 reti all’attivo a fine stagione, un bottino che gli valse la stima dei tifosi che lo adottarono come nuovo beniamino, eleggendolo a pilastro sui cui ricostruire il Cagliari del pronto ritorno in A. Un piano condiviso dalla società ma che si scontrò ben presto con le ambizioni del ragazzo, tutt’altro che propenso ad una stagione in cadetteria. Olivier Arthur, suo procuratore, divenne un personaggio quotidiano del calciomercato rossoblù. Offerte e ammiccamenti di vario tipo iniziarono ad essere recapitati in via Mameli e a nulla servirono i tentativi di mediazione da parte della società, come spesso succede in questi casi.




La volontà del giocatore ebbe la meglio e Donsah dimostrò che dei cuori conquistati a Cagliari non sapeva che farsene: meglio proseguire la sua permanenza in Serie A, a Bologna per la precisione, con un occhio rivolto a quei top club che, realmente o meno, solleticavano la sua ambizione. Ambizione che, per il momento, è rimasta tale e si è arenata sulla Via Emilia con un club dal passato glorioso ma un presente tutt’altro che stellare rispetto ai progetti di casa Cagliari. All’ombra della Torre degli Asinelli la conferma che quella vista al Sant’Elia non era una meteora, ma un giocatore con tutte le carte in regola per abitare stabilmente la massima serie. Altre 20 presenze per mettere in luce lo strapotere fisico e quell’eclettismo tattico che gli permette di svolgere in maniera mirabile sia la fase di interdizione che la fase offensiva, con gli inserimenti senza palla vera freccia nella sua faretra. Tutti argomenti che hanno reso particolarmente sensibile quella Vecchia Signora di bianconero vestita, con in testa Massimiliano Allegri, il cui debole per quel tipo di giocatore è materia più che nota.

Un’escalation che ha portato quel ragazzo venuto dal Ghana con tante speranze e poche certezze a riscrivere il suo destino. Un futuro che domenica potrebbe incrociarsi col suo recente passato: il Cagliari, suo primo scalino nel calcio che conta e progetto abbandonato per inseguire la gloria. Quella gloria che Donsah, dopo aver lasciato la Sardegna, insegue ancora.

Stefano Sulis

 

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