Pressioni forti: quanto durerà Piraino?
Una Curva portata un po’ più in là, fuori dallo stadio per farsi sentire ancora più forte, i pensieri e le speranze che rimangono intensi e vogliosi di trasformarsi in notizie. La Torres perde la prima di campionato contro la Nuorese, ma lo zero in classifica è l’ultimo dei problemi per coloro i quali trepidano per le sorti rossoblù.
Il futuro della società, la voglia di vedere altro rispetto all’attualità targata Piraino monta sempre più forte, i paletti che in qualche modo tenevano in piedi un castello di carte lungo tre anni sono ormai caduti. C’è chi aspetta notizie, e chi attende le prossime mosse del presidente-proprietario, scottato questi dal deserto del “Vanni Sanna”, quasi a certificare una certa incredulità di fronte al fatto che la protesta potesse e possa deflagrare ulteriormente.
Incasso ai minimi, appeal della società crollato e difficoltà nel portare avanti la barca sempre più marcate. Tra rimborsi per i calciatori e impellenza logistica (organizzazione delle trasferte in primis), emergono chiari i problemi che questa Torres deve affrontare, e ancor più palese appare come oggi la questione tecnica sia davvero l’ultima a pesare.
Prima c’è da cambiare rotta. Tra manifestazioni di piazza e rumors, si è palesata la pressione (davanti e dietro le quinte) non solo della piazza ma anche della politica, con l’ultimo capitolo delle dichiarazioni perentorie del primo cittadino a fare da corollario di un momento dove le spinte non mancano di certo.
Chi sarà (o saranno) il timoniere del futuro? Presto, ma non troppo, per individuare le figure della nuova alba torresina, ma dietro la tenda ci si muove, si tratta, si valuta, con tante componenti a sondare un terreno sempre tortuoso: un padrone da convincere, una situazione debitoria da soppesare, equilibri da trovare per preparare quel che sarà, inteso come soggetti impegnati e rispettivi ruoli.
Abbiamo parlato più volte di come all’orizzonte sia concreto il ritorno di una gestione sassarese. Due i gruppi imprenditoriali che si stagliano e si profilano per succedere a Piraino. Da una parte quel Salvatore Sechi, già vice-presidente ai tempi della gestione Rinaldo Carta nonché noto tifoso e socio impegnato nel club rossoblù in tempi non sospetti, il quale avrebbe al suo fianco potenziali soci della Penisola; il suo nome venne fuori già nei mesi scorsi, agli albori del passaggio di consegne Capitani-Piraino. Dall’altra quei nomi già usciti allo scoperto e riconducibili al “ceto” che tanto bene ha fatto per la scalata della Dinamo Sassari. E in tal senso l’uscita ufficiale di Carlo Sardara dal club biancoblù non è passata inosservata…
Fabio Frongia
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