Il punto sulla situazione stadi in casa Cagliari
Cresce l’attesa di novità su quella che sarà la casa del Cagliari dall’anno del centenario, come da previsioni: stagione 2016/2017 ultima da disputarsi al Sant’Elia, dal 2017 al 2019 militanza nello stadio provvisorio (edificato laddove ora ci sono i parcheggi del Sant’Elia, lato Distinti), quindi l’approdo nel gioiellino presentato nei mesi scorsi. Da non escludere qualche slittamento sui tempi, “perché prima di tutto occorre fare le cose al meglio”, come detto dal presidente Tommaso Giulini.
Al momento, stando alle dichiarazioni del patron rossoblù, la priorità è quella di accelerare il più possibile sulla strada dell’impianto provvisorio, cosa che peraltro sta avvenendo con lo smontaggio in atto della Main Stand da Is Arenas (caduto così da tempo uno dei capisaldi dell’inchiesta sull’inamovibilità del discusso impianto quartese, che coinvolse anche Massimo Cellino). Aspettando il progetto definitivo sul nuovo stadio, ad oggi la società di via Mameli continua a confidare nello sblocco della burocrazia, inerente l’iter e le varianti urbanistiche, visto che per lo stadio provvisorio bisognerà edificare (seppur provvisoriamente) su quello che attualmente è un parcheggio.
POLEMICA CON QUARTU – Non ci sarà subito il trasferimento della Main Stand a Sant’Elia, bensì un iniziale deposito in area presidiata. Il tutto all’interno di una querelle tra Cagliari Calcio e Comune di Quartu, che Stefano Signorelli (consigliere d’amministrazione rossoblù con delega alle infrastrutture) spiega a L’Unione Sarda: “Ci è stata concessa la proroga per lo smontaggio – dice – Potevamo avere il Cagliari a Quartu in un impianto efficiente e da valorizzare, ma gli incontri con l’amministrazione comunale non sono andati a buon fine”. Parole chiare che rimarcano quanto noto da tempo, con il Cagliari indisposto dallo stallo sul fronte Quartu-Is Arenas: “Non volevamo certo lasciare Quartu – afferma Signorelli – ma il primo marzo ci è stato detto che il progetto del 2012, che volevamo visionare, non è stato rinvenuto”.
Al netto della questione Is Arenas, ormai ai titoli di coda con l’addio delle ultime travi, l’attenzione è come detto su quello che sarà a livello di stadio provvisorio e nuovo stadio di Cagliari. Sul primo, la situazione è quella di cui sopra: impianto da 8 milioni di euro, che ricalcherà l’Is Arenas che fu, “che tutti invidiavano a Cellino” (Giulini dixit).
IL GRANDE SOGNO – Sul tema del nuovo stadio, il grande traguardo all’orizzonte, la vicenda appare più fluida e in status di stand-by. Ogni occasione è buona per domandare un punto della situazione, dopo che due mesi e mezzo fa il patron aveva messo le carte in tavola, lasciando intendere come le novità non mancheranno. “Regione e Comune ci assistano”, ha detto più di recente. Poi si potrà vedere un progetto definitivo, e capire chi lo porterà avanti. In quel di Pejo avevamo avuto modo di soddisfare diverse curiosità a tu per tu con Giulini, il quale aveva parlato di bivio sul discorso B Futura.
PROGETTO POLACCO-OLANDESE – Non è infatti detto sia la JSK Arkitekci, di cui vi abbiamo parlato lo scorso 28 giugno, ad occuparsi della progettazione. Intanto oggi sappiamo che la olandese The Stadium Consultancy (TSC), uno dei leader che appoggiano B Futura e lavora allo sviluppo di molti stadi italiani, un anno fa preparò il programma di valutazione del progetto, valutando requisiti, modello finanziario e infine il concept design per il nuovo stadio di Cagliari. Lo ha fatto assieme ai polacchi della JSK (che formalmente non è parte di B Futura, ma è “sub-consulente” di TSC) e Larry Smith Italia, anch’essa partner di B Futura, responsabile per l’analisi di fattibilità e il concept design dell’area commerciale.
LARRY SMITH ITALIA: TRA SARDEGNA E STADI- Dal 2004 indipendente e a capitale completamente italiano, offre servizi a Promotori Immobiliari, Investitori e Retailer nell’ambito del commercio e del tempo libero. Oltre al settore di riferimento (centri, parchi commerciali, leisure centres e factory outlet), Larry Smith si è occupata anche di aeroporti, marine e altre strutture polifunzionali nei quali sia presente un’area commerciale e di servizio. Gli ambiti d’intervento principali sono: le ricerche di mercato, la consulenza progettuale, la commercializzazione, la gestione, i servizi tecnici e l’attività di sales & acquisitions. In Sardegna portano la sua firma le aree commerciali della Galleria Tanit (a Sassari) e del Retail Park Sa Marinedda (a Olbia), ma anche l’area commerciale del nuovo stadio Friuli di Udine.
SI PROSEGUE CON B FUTURA? – Gli olandesi di The Stadium Consultancy rimangono così in attesa di lumi da Cagliari Calcio e B Futura. Questa permette di avere certezze su iter amministrativi e realizzazione delle opere, cosa non da poco nel ginepraio italiano, ma ovviamente limita chi a essa si appoggia. Alcuni aspetti progettuali rimangono in qualche modo “bloccati” e vincolati a B Futura, che si avvale dei partner di cui sopra, e così il Cagliari Calcio di turno si ritrova ad avere meno (o nulla) voce in capitolo su questioni come, per esempio, la capienza (21 mila spettatori quella individuata, ad oggi), che suscita da sempre grande discussione.
COSA FARA’ IL CAGLIARI? – In attesa di news dagli enti locali sulla realizzazione dei due stadi, deciderà di continuare con B Futura o prenderà un’altra strada? “Nel momento in cui ci sarà da affidare il progetto definitivo bisognerà valutare se lavorare ancora con loro – disse Giulini – C’è tempo fino alla fine del 2016″. Perché B Futura è progetto che funziona, ma forse oggi per sognare un po’ di più ci si è resi conto che si può deviare dall’iniziale sentiero. Ora priorità allo stadio provvisorio, sul nuovo stadio – citando ancora il presidente – “meglio aspettare per fare le cose bene”. E allora non resta che rimanere alla finestra.
Fabio Frongia