L’analisa sulla prima uscita ufficiale dei rossoblù
Tante notizie positive per Massimo Rastelli dal trionfo del terzo turno di Coppa Italia in cui i suoi ragazzi hanno spazzato via la Spal con un roboante 5-1. Superstar della serata, Marco Borriello: il centravanti campano ha sfoderato in una sola partita praticamente tutto il suo repertorio. Dopo aver vinto l’uno contro uno col portiere ospite, infila due pregevoli gol di testa, da attaccante vero. Ha inoltre deliziato i circa 6000 presenti nello stadio isolano con una vera e propria perla di rara bellezza, un sinistro al volo dal coefficiente di difficoltà parecchio alto che è stata la ciliegina di una sontuosa prestazione.
Focalizzandosi prettamente sullo schieramento tattico, l’allenatore di Torre del Greco pare intenzionato a utilizzare il 4-3-1-2 come modulo principale per la stagione che verrà, ma sembra voler puntare con decisione sull’alternativo 3-5-2, soprattutto in assenza di trequartisti affidabili. Marko Pajac e Nicolò Barella non vengono ancora ritenuti i giusti sostituti di Joao Pedro, col primo che è stato perlopiù schierato da seconda punta nel pre-campionato, mentre il talentino di casa sembra via via preferito come regista; lo dimostrano sia parte del ritiro in Aritzo che la gara di Coppa, dove il classe ’97 è stato inserito in cabina di regia al posto di Davide Di Gennaro. Buone sono comunque le risposte avute dall’isolano anche nella posizione designatagli.
Ma non è tutto rose e fiori: ci sono dei difetti da limare. La difesa a tre ha mostrato qualche pecca, con movimenti ancora da registrare e un Bruno Alves non in perfetta condizione. La Spal, col duo Cerri-Antenucci, ha fatto davvero paura nei primi 25 minuti di gara, timori culminati nel palo colto proprio dall’attaccante ex Leeds, resosi poi autore dell’unica rete estense facilitata da uno svarione di Capuano. Tante sono state le imbucate subite dal terzetto arretrato. Il match si è comunque messo in discesa proprio in virtù del primo gol rossoblù, dove un fulmineo e illuminante passaggio di Sau ha innescato Borriello. Da lì in poi, giochi facili per i sardi, andati in gol altre quattro volte. Quei cupi minuti iniziali sembravano dovuti a un blocco mentale, sparito proprio in occasione del primo centro che ha permesso poi agli isolani di dilagare. Centrocampo e (soprattutto) attacco, sono le note più liete della prima uscita ufficiale.
Nel quintetto di mezzo, spicca Artur Ionita, vero e proprio uomo ovunque dell’undici sardo. Rompe, pulisce e cuce, rivelandosi una pedina fondamentale per lo scacchiere rastelliano. Bene anche Simone Padoin, tanto lavoro oscuro e un assist in cascina per lui; offre qualità e sacrificio alla squadra e, insieme al compagno moldavo, riesce a lasciare maggiore spazio a Di Gennaro. Ad onor del vero, il regista milanese deve ancora affinare qualche movimento, oltre a velocizzare i tempi della giocata, non sempre brillanti. Sugli esterni, un’onesta partita di Murru e un Isla in evidente crescita: il cileno (un assist per lui), dopo un timido avvio, ha iniziato a spingere davvero tanto sulla destra, mettendo dei traversoni sempre insidiosi. Ha sfoderato cross di qualità, merce rara negli ultimi anni sui settori laterali rossoblù.
Proprio sul duo offensivo, quello composto dai “Marco“, ci sarebbe poco da dire: sembrano davvero intendersi in maniera egregia. Come detto da Rastelli, si integrano bene per caratteristiche fisiche, oltre a parlare la stessa lingua calcistica. Se questo era solo l’inizio, il Cagliari potrebbe avere a disposizione il potenziale giusto di reti per puntare a una salvezza tranquilla. In attesa, chiaramente, di sistemare gli ingranaggi difensivi, ancora da oliare a fondo. Per la formazione sarda ora l’ultimo impegno amichevole, domani 18 agosto alle 17.30 al “Comunale” di Decimomannu, in cui ci sarà un test con la squadra primavera di Max Canzi. Si tratta dell’ultima messa a punto prima dell’atteso esordio in campionato, domenica alle 20.45 al “Luigi Ferraris” contro il Genoa.
Mattia Marzeddu