Esclusiva: parla Davide Carrus

Davide Carrus
37 anni alle spalle ma ancora tanta voglia di dispensare geometrie in mezzo al campo. Davide Carrus non è più l’enfant prodige di Asseminello, ma il risultato di una carriera da nomade del calcio. Persona di lucidità rara, ancora in attesa di conoscere il prossimo capitolo della sua vita, calcistica e non. Abbiamo parlato con l’ex centrocampista di Cagliari e Fiorentina, dalle voci di mercato che lo riguardano alla Primavera rossoblù, passando per l’Olbia e il campionato di Lega Pro.
Nelle ultime settimane sei stato al centro di voci di mercato (Castiadas su tutte) e presunte trattative: quanto c’è di vero?
Vivo un momento d’attesa. Ho la famiglia a Piacenza e le mie figlie vanno a scuola lì, quindi preferirei rimanere in quella zona. Poi se entro agosto non dovessi ricevere offerte interessanti tornerei in Sardegna e valuterei le possibilità. Ho avuto delle proposte dalla Lega Pro dal sud Italia ma avrei dovuto spostare ancora una volta la famiglia e non ne valeva più la pena, quindi quella di tornare nell’isola sarebbe anche una mia scelta. In ogni caso mancano una decina di giorni e poi si vedrà. Non credo arriveranno offerte irrinunciabili anche se nel calciomercato non si può mai dire.

Davide Carrus in azione (foto: Sport Piacenza)
L’Olbia dopo tanti anni sarà impegnata nella terza serie nazionale. Tu conosci bene diverse squadre del girone A, che campionato attende i bianchi?
La Lega Pro è un campionato tosto in cui affronti squadre organizzate. Ci giocano giovani di valore, diversamente da quanto avviene in Serie D dove magari puoi trovare il ragazzino ancora acerbo. Il girone è duro, magari leggermente meno rispetto allo scorso anno quando ci giocavano anche le squadre del nord-est, ma le avversarie sono tutte difficili da affrontare. Lo stesso Pro Piacenza (sua ex squadra e inserita nel girone dell’Olbia, ndr) è una squadra tosta con una base che si porta dietro da 3-4 anni.
Rimanendo in ambito Olbia, il legame tra la società gallurese e il Cagliari può agevolare la crescita dei migliori prospetti rossoblù?
Può essere utile perché permette ai ragazzi di andare a giocare sapendo di essere monitorati, e questo può permettergli di esprimersi con tranquillità. I ragazzi, però, non devono sentire di avere il posto “facile” perché questo rappresenterebbe la loro fine. Devono vederlo come un’opportunità e non come un atto dovuto.
Il settore giovanile del Cagliari vive un momento felice, caratterizzato da organizzazione ed efficienza. Sembra passata un’era rispetto agli anni in cui facevi parte della Primavera rossoblù.
La Primavera attuale ha un seguito decisamente superiore rispetto ai miei tempi. Noi eravamo degli sconosciuti mentre vedo che la società attuale dà visibilità a questi ragazzi. Lo stesso Presidente conosce ogni singolo giocatore. E questo è un bene e un valore per la società Cagliari Calcio.
A pochi giorni dal via della prossima Serie A, invece, quali sono le tue impressioni sulla squadra di Rastelli?
Il Cagliari è una gran bella squadra e la società ha fatto ottimi investimenti. Bisogna rimanere con i piedi per terra e giocare con umiltà ma la salvezza è alla portata della squadra. Questi ragazzi hanno già dimostrato di essere predisposti al sacrificio e la società si è mossa bene sul mercato quindi direi che ci sono tutte le carte in regola per disputare un buon campionato.
Stefano Sulis
Commenti
commenti