Numeri di maglia ritirati o non scelti per casualità?
Bruno Alves con la 2, Isla con la 3, Ionita con la 21 e via dicendo. Anche quest’anno, per la seconda stagione consecutiva, nella lista dei numeri di maglia scelti dai giocatori rossoblù mancavano il 5, il 7 e il 14. Rispettivamente i numeri di Daniele Conti, Andrea Cossu e Francesco Pisano, i tre senatori (chi più chi meno) che hanno lasciato Cagliari al termine della stagione 2014/2015, conclusa con la retrocessione in Serie B. Manca anche il 6 che fu di Diego Lopez, mai più utilizzato dopo l’addio dell’uruguaiano.
Ma perché accade questo? La società di Via Mameli non ha mai specificato se tale numerazione sia stata ritirata o congelata, e ufficialmente risulta non disponibile solo l’11 di Gigi Riva. Facendo apparire il tutto come una regola non scritta poi praticamente applicata. Quasi un prendere tempo nell’attesa di capire cosa sia giusto fare. E se Alessandro Del Piero ha voluto che la sua maglia numero 10 tornasse libera già dal giorno successivo al suo addio, può accadere che i tre moschettieri assecondino la scelta societaria, se non (nella peggiore delle ipotesi) la “consiglino”.
L’addio tra i tre e la loro ex squadra è stato travagliato e soprattutto mai annunciato da nessuno dei calciatori, bensì scelto da Tommaso Giulini, che dopo la retrocessione ha voluto fare tabula rasa del passato recente, anche attraverso l’uscita del nuovo stemma. Tuttavia sono passati solo sei mesi perché Cossu e Conti tornassero nell’orbita rossoblù. Il primo andando a giocare nell’Olbia, società più che amica del Cagliari, il secondo ricevendo un incarico (allenatore dei centrocampisti) nel settore giovanile. Ricucendo dunque quel filo che sembrava essersi spezzato definitivamente.
Ci possono essere tanti altri motivi per cui da due anni non vediamo più questi numeri ed è giusto considerare la carta casualità come quella più probabile: la 5, la 7 e la 14 potrebbero non essere mai state richieste e questa è una tesi corroborata dal fatto che nessuno tra i nuovi arrivi avesse questi numeri come abituali (come può essere, ad esempio, la 22 per Borriello). Un’altra ipotesi, forse la più remota, può essere quella i nuovi provino di loro spontanea volontà una sorta di rispetto e non optino per questa scelta.
Giusto o sbagliato? Il dibattito su questo argomento è un’inezia nell’arco di una stagione calcistica, ma è uno spunto di riflessione importante per una realtà che a Cagliari è ancora coperta da nubi difficili da squarciare. I tifosi si dividono tra chi non è d’accordo nel rimanere così legati ad un passato più lontano di quanto sembri e chi pone la gratitudine al primo posto. Ovviamente a vari livelli: se non vedere più nessuno con la 5 di Daniele Conti può essere comprensibile, così come per la 6 di Diego Lopez, meno risulta esserlo per Cossu e Pisano, sicuramente protagonisti per tanti anni, ma non così importanti da essere considerati un pezzo di storia irripetibile, come dovrebbe essere per un ritiro di maglia.
Nell’attesa di una chiarezza stranamente mancante, tutti i discorsi rimangono ipotesi. Anche se per ora la realtà più quotata è quella della casualità, seguita da quella della 7 e 14 congelate per qualche anno, con la 5 appesa al chiodo insieme alla 11. Il vero mistero risulta essere però tutto questo fumo su una vicenda che, a meno che non si tratti proprio di un caso, potrebbe essere di facile soluzione con un semplice annuncio societario.
Oliviero Addis