Motori – Gli appassionati sardi in coro: “Il WRC deve rimanere nell’Isola”
È passato quasi un mese dall’annuncio del Presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani con il quale veniva resa nota la volontà di far disputare altrove (si parlava di un’ipotesi trasferimento nel Centro Italia) le prossime edizioni del Rally d’Italia. Da allora in Sardegna niente si è mosso, solo molte parole da parte della classe politica alla quale non si sono visti i riscontri, anzi qualcuno ha addirittura peggiorato la situazione con interrogazioni che sono servite solo per peggiorare la situazione.
L’unica nota positiva sono i tanti appassionati che sui vari social network, come esempio l’ormai famoso gruppo Facebook “IL MONDIALE RALLY DEVE RIMANERE IN SARDEGNA”, nato dall’idea di Giuseppe Pirisinu (navigatore e ufficiale di gara); si sta provando a muovere le acque ormai stagnanti della politica regionale, la quale oltre alle solite belle parole di circostanza dette davanti alle telecamere oppure ad un comizio elettorale, deve passare alle vie di fatto, ma soprattutto a niente servono le polemiche create ad hoc, soprattutto se alimentate da sardi contro un’evento che si svolge in Sardegna. Ora servono dei segnali veri e forti che convincano l’ACI a non spostare la sede della prova mondiale italiana fuori dalla Sardegna, ma purtroppo il silenzio che arriva dai palazzi del potere di Cagliari preoccupano molto, perché ci ricorda tante altre vertenze (Keller, Euroalluminia) oppure il più recente caso Ryanair che sta abbandonando la Sardegna, senza che la Regione intervenga.
Ad oggi la situazione quindi appare poco chiara e il tempo diminuisce sempre più, la deadline scadrà a fine agosto, in caso di mancato accordo, il Mondiale saluterà la Sardegna e con molta probabilità anche l’Italia visto il poco tempo a disposizione per organizzare un mondiale partendo da zero.
Matteo Deriu
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