Prosegue il processo di recupero di Daniele Ragatzu: è lui il top player dell’Olbia
Sardo, affamato, dotato di una discreta esperienza e di ecnica cristallina. La strada dell’Olbia e quella di Daniele Ragatzu sembravano destinate ad un incrocio inevitabile. Un destino ineluttabile. Il suo approdo in Gallura ha assunto, così, i contorni del ritorno del figliol prodigo, capace di far fare il salto di qualità ai bianchi e rilanciare una carriera fin qui illusoria e sfortunata.
Un ritorno, il suo, graduale e complicato dalle scorie legate alla frattura del perone che ha interrotto con diversi mesi d’anticipo la sua positiva stagione a Rimini. Infortunio che ha rallentato il suo processo d’integrazione nella squadra di Mignani senza intaccare, però, quei lampi di classe che hanno fatto strabuzzare decine di occhi in quel di Asseminello. Sono bastati dieci minuti con la palla al piede, ieri nel ritiro di Berchidda, per stuzzicare la fantasia di compagni e curiosi. Primi palleggi, dopo una lunga via crucis, che hanno restituito all’Olbia le traccie di un giocatore che, nelle speranze della società gallurese, ha nelle proprie corde i 20 gol.
Un processo di recupero ancora lontano dai titoli di coda, ma che vede Ragatzu riniziare a lavorare con il gruppo, aumentando i carichi e recuperando quel sorriso che, al Nespoli, si augurano di rivedere con frequenza nel corso della prossima stagione. Del resto, l’ex enfant prodige di casa Cagliari è in netto credito con la dea bendata. Chissà che non passi a ritirare il saldo vestito in maglia bianca.
Giampaolo Gaias