Olbia, nuove maglie Macron per entrare nel grande calcio
Prove di professionismo in quel di Olbia. In attesa dell’ufficializzazione del ripescaggio in Lega Pro, i galluresi hanno annunciato, presentato e inaugurato le nuove divise per la stagione 2016-2017, per la prima volta prodotte dalla Macron. La società di Alessandro Marino a inizio mese aveva reso nota la partnership diretta con l’azienda di Crespellano, avvenimento non usuale per società semi-professionistiche o (ancor meno) dilettantistiche, più avvezze a contratti con fornitori privati.
L’accordo con Macron segue le altre iniziative volte a incrementare il prestigio del sodalizio olbiese, legandosi così al produttore italiano più importante sul mercato allo stato attuale. Come ben noto, da questa stagione Macron veste anche il Cagliari Calcio, in una sorta di sinergia che ha coinvolto fattezza del sito internet, design dello stemma societario, sede di parte del ritiro estivo e travaso di giovani calciatori.
Tornando alle maglie, come detto precedentemente, è una rarità che un’azienda di abbigliamento sportivo si leghi ad una piccola società direttamente, ma ciò non vuol dire che la Macron debba garantire maglie uniche e personalizzate per i Bianchi. Essa ha infatti optato semplicemente per un kit basato sul modello (definito volgarmente “da catalogo” dagli specialisti del settore) chiamato Tabit, in tre colorazioni differenti per le divise Home, Away e Third.
Ciò non toglie che le novità non manchino. La maglia Home, come da tradizione, è di base bianca. Essa però presenta una particolare trama tono su tono
a strisce orizzontali sul torace, gradualmente più sottili andando verso il basso, fino a diventare delle linee. Queste trame realizzate con una colorazione decisamente grigia non passano inosservate, anzi a prima vista il grigio risulta quasi il colore dominante, soprattutto nella parte superiore della divisa.
Su tale dettaglio si sono confrontati subito i tifosi, molti dei quali non hanno gradito la scelta di intaccare il candore della ultracentenaria maglia bianca. Solo le maniche si sono parzialmente salvate da questa scelta innovativa. Esse infatti risultano totalmente bianche ma con una vistosa banda nera nella parte interna. Neri sono anche i restanti dettagli: il colletto a polo in maglieria che si chiude con uno scollo a V stretto, una banda sui fianchi che cinge la zona inferiore delle ascelle, le linee laterali che delimitano la trama a righe del busto, gli “omini” del logo Macron e il lettering sulla sinistra nel petto. L’unica personalizzazione rimane lo stemma societario posizionato all’altezza del cuore.
Le maglie Away e Third presentano le medesime caratteristiche. La prima è nera con tono su tono grigio, banda e righe laterali turchese, mentre il colletto rimane nero con i loghi in bianco. La seconda è invece un “negativo” della precedente, col turchese che diventa colore dominante, tono
su tono grigio e dettagli neri.
In generale comunque il lavoro di Macron, garanzia di qualità per quanto riguarda i materiali e professionalità nel settore del marketing, è più che soddisfacente se si considera che l’Olbia è, per ora, una società minore nell’universo calcistico italiano. Fornire un template diverso, almeno per la prima maglia, non sarebbe stato un crimine. Seconda e terza maglia nel complesso traggono giovamento dalla modernità del modello risultando accattivanti.
In conclusione una piccola curiosità. Con lo sbarco in Serie C, una seconda grossa novità apparirà nelle maglie dell’Olbia. Dalla prossima stagione anche in Lega Pro sarà in vigore la numerazione fissa e sulle maglie campeggeranno i cognomi dei calciatori. Dal 1995 avviene in Serie A e B, per l’Olbia sarà la prima volta in 111 anni di storia.
Fabio Frongia
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