Parte la Torres, tra passione e rassegnazione

Una squadra simile ad un cantiere, una situazione finanziaria nebulosa e una piazza a metà tra il subbuglio e la rassegnazione. Questo, in sintesi, il pianeta Torres, nelle ore che sono l’alba di una nuova stagione da affrontare in Serie D. L’annata 2016/17, almeno nei proclami di una dirigenza che non si è mai presentata a stampa, addetti ai lavori e tifosi, dovrebbe rappresentare il rilancio, ma il condizionale resta d’obbligo ed è dettato dal silenzio a tinte nordcoreane che aleggia su via Coradduzza. Della conferenza stampa annunciata prima di luglio, ormai si sono perse le tracce e la speranza che venga indetta.

Si rimane dunque nel limbo, e chissà cosa riserverà il domani, tra debiti, calciomercato fermo e novità dirigenziali sempre più spiazzanti. Dal ritorno in sella di un Vittorio Tossi lesto nel cambiare idea sul modus operandi di chi comanda, alla Scuola Calcio che decide di staccarsi, la Torres naviga a vista nell’excursus iniziato sotto il solleone del 2013: una discesa a livello di risultati sportivi, affezione e immagine di cui non si vede la fine.

L’ultimo, deprimente capitolo l’ha regalato il raduno di una manciata di giovani calciatori a Sassari, da dove sono partiti in autobus alla volta di Fonni per svolgere una preparazione atletica di cui sembra non importare a nessuno. Silenzio, una volante della Polizia a seguire il mezzo ignorato da passanti e tifosi (assenti), cancello chiuso e silenzio stampa dichiarato con tanto divieto di ingresso a chicchessia.

Un anno fa la Torres partiva con l’incertezza sulla categoria dove militare, tra ricorsi e penalizzazioni in arrivo, con la rosa allestita in fretta e furia e i rinvii delle prime due giornate. C’era un gruppo che andava formandosi e che si sarebbe cementato a inizio inverno, grazie ai sardi presenti e di ritorno, c’era l’auspicio che ancora si potesse uscire da un oblio oggi inevitabile.

I vari Accardo, Della Guardia, Bisogno e Gueli fanno da trait d’union con il recente passato, ma tutti sanno e ricordano come la loro rilevanza nella storia torresina sia infinitesimale. L’esperto Roberto Merino Ramirez è oggi la stella del fin qui aridissimo calciomercato, l’attaccante Angelo Scalzone colui che teoricamente dovrebbe infiammare la piazza a suon di gol. E poi Selva, Sassu, gli appena annunciati come frutto dello scouting in Anglona Ferrarini (centrocampista del 1998), Evola (attaccante classe 1999), Mezzapelle (terzino del 1999), Mirabelli (portiere del 1998).

Giovani ai quali si augura il meglio, la cui carta d’identità incoraggia, ma che non possono cullare le ambizioni di una piazza sfibrata. Un tempo la Torres viveva estati di passione, stavolta l’apatia regna sovrana, tanto da rimpiangere quasi i giorni in cui davanti al caffè c’era qualcosa su cui interrogarsi.

In archivio, ad onor di cronaca, ci sono le parole del tecnico Guglielmo Bacci (una delle prime ufficializzazioni del nuovo corso), riferite qualche giorno fa a Canale 12. “Sono molto contento di ricominciare qui alla Torres – afferma l’allenatore che nel 2013 vinse il campionato di Serie D coi rossoblù – Abbiamo tutti quanti la voglia di fare il bene di questa squadra e società. A tutti piacerebbe continuare sulla falsariga dei successi del 2013, a cominciare dal presidente che vuole che le cose si sistemino per il meglio. Dopo Merino, l’intenzione è di portare a compimento qualche altro acquisto di livello”, si limita a dire il tecnico al terzo mandato alla Torres.

Non resta che accodarsi agli ottimisti, se qualcuno ne ha ancora la forza, e riporre fiducia in una dirigenza con a capo Daniele Piraino e che tuttora si sta servendo della consulenza di Andrea Prato, da tempo vicino al siciliano, per la ricerca di sponsor.

Prima di indire il silenzio stampa, lo stesso Piraino aveva sentenziato al telefono, di fronte alla nostra richiesta di intervista o delucidazioni sullo stato dell’arte. “Per voi non ci sono per i prossimi tre anni”. Lo stesso periodo di tempo entro il quale ha promesso di riportare la Torres nel professionismo.

Fabio Frongia