Dinamo Sassari, Olaseni sarà il tuo nuovo Lawal?

Mancano ancora i crismi dell’ufficialità, ma ormai non sembrano esserci più dubbi: sarà il 25enne Gabriel “Gabe” Olaseni il centro titolare della Dinamo Sassari edizione 2016/17. La sensazione dei più è che Federico Pasquini, nella scelta del nuovo pivot, si sia lasciato “guidare” dalla nostalgia nei confronti di Shane Lawal, che a suon di stoppate e prodigiosi balzi nel pitturato trascinò i biancoblù allo Scudetto del 2015. I due, infatti, non condividono solo il nome (Shane è una sorta di abbreviazione proprio di Olaseni), ma anche tante caratteristiche fisiche e tecniche.

Alto 208 centimetri per 104 chilogrammi di peso, Olaseni – proprio come Lawal – è un “cinque” dalla spiccata verticalità. Lungo, agile e veloce, sa farsi trovare pronto sugli scarichi dei compagni e riesce a correre in contropiede con grande facilità. Gran parte dei suoi punti arrivano da ricezioni in movimento, ma nel corso degli anni è riuscito a costruire anche dei buoni fondamentali in post basso. Nonostante non sia uno specialista, inoltre, il neo biancoblù ha viaggiato con un discreto 73 % ai liberi nei suoi 4 anni all’università. Mandarlo in lunetta, insomma, non è sempre un affare.

LA CARRIERA – Nato a Londra nel 1991, Olaseni ha giocato a livello collegiale per gli Iowa Hawkeyes, incrementando ogni anno tutte le sue voci statistiche. E’ quinto ogni epoca per stoppate nel suo ateneo, nel 2014/15 è stato eletto sesto uomo dell’anno nella Big Ten e nell’anno da senior ha chiuso con 8.1 punti e 4.8 rimbalzi di media. I suoi esordi da professionista arrivano in Germania, dove si divide tra Giessen 46ers (11.6 punti e 7 rimbalzi di media) e Brose Bamberg. Con la formazione di coach Trinchieri ha avuto inoltre modo di disputare l’Eurolega, scendendo in campo 5 volte (13.1 minuti, 2.4 punti). Ha già “assaggiato” già i legni del PalaSerradimigni, giocando 18 minuti, conditi da 7 rimbalzi, nella netta vittoria dei tedeschi a Sassari lo scorso 13 novembre.

Il presidente Sardara e il coach-gm Pasquini hanno dunque scelto un elemento forse non notissimo al grande pubblico, ma animato dalla grande voglia di arrivare. Esattamente come Lawal, arrivato nell’estate del 2014 tra lo scetticismo generale e poi volato al Barcellona forte di un ricchissimo contratto. La storia non sempre si ripete, ma a Sassari hanno buonissime ragioni per sperare.