Corsi e ricorsi storici tra il portiere e il difensore
Il campionissimo abbandona la compagnia dopo pochi minuti, un attaccante capitato a Parigi quasi per caso fa la giocata che nessuno si aspetta (Hugo Lloris in primis), un popolo che troppo spesso si è dovuto arrendere in prossimità del traguardo sogna. Il Portogallo del neo-acquisto del Cagliari Bruno Alves è finalmente campione d’Europa, dopo il 3° posto ai Mondiali del 1966 segnato dalla “Pantera Negra” Eusebio e quella sconfitta in finale tra le mura amiche dell'”Estadio da Luz” di dieci anni fa. Quegli Euro 2004 dell’amaro biscotto scandinavo per i colori azzurri, che hanno visto trionfare la Grecia dei vari Charisteas, Basinas, Dellas, Zagorakis e di quello che sarebbe diventato l’estremo difensore della porta rossoblù da lì a qualche settimana.
L’esperienza nel Golfo degli Angeli di Theofanis Katergiannakis è stata breve e caratterizzata da qualche goffo intervento (vedi le partite con Chievo e Reggina, Pellissier e De Rosa ancora ringraziano) che non hanno convinto tifosi, il presidente Cellino e infine mister Daniele Arrigoni che lo relegò in panchina prima della risoluzione di contratto arrivata durante il mercato di gennaio. Prima dell’addio, l’ultimo atto goliardico del portiere greco nelle vesti di soccorritore di un piccolo di piccione colpito da una pallonata in area di rigore durante un Lazio-Cagliari di Coppa Italia.
In realtà poche le analogie tra il greco e il portoghese a parte l’Europeo vinto non da primissimo protagonista: Katergiannakis era il secondo del canuto Nikopolidis, mentre Bruno Alves , tralasciando la buona semifinale contro i gallesi, si è accomodato in panchina nelle restanti partite del torneo. Chiaramente diverso il ruolo all’interno dello spogliatoio con il difensore ex Fenerbahce che con grande personalità è tra i leader dei lusitani, primo scudiero della leggenda dell’isola di Madeira: è proprio il difensore ad accompagnare fianco a fianco alla barella che ha portato CR7 negli spogliatoi del Saint Denis, rassicurandolo sul fatto che i compagni avrebbero dato tutto anche senza lui in campo. Quella differenza di personalità che potrebbe rendere diversa la tutt’altro che indimenticabile parentesi Katergiannakis dalla nuova avventura di Bruno Alves con i colori rossoblù.
Matteo Porcu
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