Tour de France 2016, Tiralongo su Aru: “Non andiamo per la maglia gialla”
Si avvicina il Tour de France 2016, obiettivo principale della stagione di Fabio Aru, che dopo un inizio di 2016 complicato e sfortunato arriva finalmente al grande appuntamento. Sulle pagine di TuttoBici, è stato il suo sodale gregario, amico e confidente Paolo Tiralongo a parlare del 26enne di Villacidro, per la prima volta alle prese con la Grand Boucle.
“Il Tour de France, già solo per il livello di partecipanti, è una corsa che non ha eguali – dice il siciliano, vincitore di tre tappe al Giro d’Italia – Ho analizzato e studiato bene il percorso dell’edizione 2016: si deciderà di sicuro negli ultimi 3/4 giorni, a cui bisognerà arrivare freschi o meglio dire con tanta riserva. Nel finale bisogna essere al cento per cento, direi che sarà importante raggiungere il massimo della condizione dal Mont Ventoux in poi. Abbiamo visto la cronoloscalata e le frazioni più dure, quella con arrivo a Morzine sarà davvero estrema, così come la precedente che finisce sotto il Monte Bianco. Questa edizione nel finale presenta in serie tappe corte con tanto dislivello, come gli ultimi giorni del Giro vinto da Vincenzo. Fabio si è fatto un’idea delle Alpi francesi, gli sono piaciute”.
Tanti i consigli per Fabio Aru, il quale ha un rapporto speciale con Tiralongo. “Da Fabio mi aspetto che viva la sua esperienza tranquillo – afferma l’esperto corridore dell’Astana – Si confronterà per la prima volta con una corsa a tappe unica, con i migliori in assoluto, tutti al top della condizione e con più esperienza di lui. Gente come Contador, Quintana e Froome partono per vincere, hanno già conquistato almeno un Tour, Fabio è giovane e ha ancora tanta strada da percorrere, non dobbiamo mettergli pressione. Ha vinto la Vuelta ma prima di arrivare sul gradino più alto ha dovuto fare esperienza negli anni precedenti. Non andiamo in Francia per vincere la maglia gialla, ma per provare a conquistare qualche tappa con lui e ottenere il massimo alla nostra portata nella generale. Lo conosco bene, darà tutto quello che ha e riuscirà a ottenere un bel risultato. Poi si sa che ci vuole anche fortuna, basti pensare a ciò che è successo al Giro a Kruijswijk…”.
Insomma, da Tiralongo il tentativo di togliere dalle spalle del sardo ogni pressione. Dalla maglia gialla alla convivenza con l’altro capitano Fabio Aru, gli ingredienti per un Tour carico non mancano.
E poi arriveranno le Olimpiadi. “Dopo il Tour de France il suo grande obiettivo è farsi trovare pronto per volare a Rio de Janeiro – conclude Tiralongo – e ben figurare in maglia azzurra. Il percorso olimpico si addice alla nostra Nazionale, farò il tifo per lui e per Vincenzo”.