PAGELLONE CAGLIARI – Il centrocampo: tutti bene sulle montagne russe
Terza parte del pagellone del Cagliari 2015/2016, dedicata al reparto nevralgico: centrocampo che in stagione ha subito rimescolamenti e infortuni, cali di condizione e picchi di singoli e reparto, risultando importante per la cavalcata verso la Serie A, come è normale che sia quando si parla della mediana.
Dessena voto 7 – Stagione a metà tra leader in campo e capitano non giocatore, per via di quello sciagurato infortunio di Brescia a inizio inverno. Una perdita importante, a livello tattico (non c’erano in rosa altri mediani puri come il parmense) e morale, come rimarcato a caldo e per tutto il resto del campionato. Fino alla gara del “Rigamonti” aveva fornito quello che ci si aspettava da quando, in estate, fu fatto capitano e trait d’union col passato; inforcate le stampelle, è rimasto in gruppo e ha dato la spinta anche nei momenti più difficili a livello di risultati, prestazioni e spogliatoio.
Di Gennaro voto 6,5 – Uno degli acquisti principali, non ha tradito e ha segnato alcuni gol tanto importanti quanto spettacolari. Faro della squadra, è prima calato di condizione, poi si è infortunato, venendo gestito non al meglio ed entrando nel tunnel del 2016 percorso da tutto il gruppo. Non velocissimo, in Serie B è giocatore di prima fascia, da verificare nella massima categoria. La sua permanenza non è sicura, si balla tra rinnovo e divorzio.
Joao Pedro voto 7,5 – Se non il è migliore in assoluto poco ci manca. Dopo una prima stagione, in Serie A, complicata e dove aveva fatto vedere solo tanto potenziale, in cadetteria ha dato l’impressione di essere un lusso. Gol, assist, giocate, sacrificio e un senso di appartenenza ai colori rossoblù che pare molto saldo. Da verificare se sia pronto per la Serie A, si è meritato il ruolo di perno della trequarti. I rari passaggi a vuoto sono arrivati quando schierato da mezzala.
Cinelli voto 5,5 – Gol pesante nella sua Vicenza, pochi giorni dopo l’arrivo proprio dalla terra berica. Poi il “medianaccio” si è eclissato, tra prestazioni scialbe nel periodo più negativo per il gruppo e qualità al ribasso. Già promesso sposo del Chievo, la sua esperienza a Cagliari si ferma a sei mesi da comprimario.
Tello voto 6,5 – Ci si aspettava qualcosa in più da questo colombiano (classe 1996) arrivato dalla Juventus con grande referenze. Non ha mai deluso per davvero, anche se di picchi clamorosi non ce ne sono stati. Il gol di Lanciano è meraviglia pura, quello di Salerno cruciale e memorabile per vari motivi, poi tanti spezzoni dove ha lasciato intendere che abbia corsa e qualità, seppur in un ruolo non (ancora) ben definito. Nel girone di ritorno, con una situazione più tranquilla e senza problemi fisici, forse lo avremmo visto di più in campo. Tornerà alla Juventus per fine prestito.
Munari voto 7 – Quando arrivò, a sorpresa e senza scalpore, dava l’idea di un acquisto mirato e di sostanza. Esperienza, inserimenti, pochi fronzoli. Ci ha messo un po’ a carburare, poi è stato protagonista del momento migliore. Equilibratore, essenziale, non fa vendere biglietti ma il Cagliari non poteva farne a meno.
Deiola voto 6,5 – Il balzo felino di fine stagione per meritarsi la piena sufficienza e tanta fiducia verso il futuro. Potrebbe andare altrove, in Serie B, ma il classe 1995 di San Gavino ha avuto la personalità per giocarsi le sue carte quando era finito ormai nel dimenticatoio. Avvio di stagione luccicante, al di là del sogno, poi l’oblio ratificato dall’allenatore. Mezzala di fisico e corsa, inserimento e gol, ha margini di miglioramento e il Cagliari lo monitora con attenzione.
Fossati voto 6 – Uno di quelli che si sono persi maggiormente quando la barca ha cominciato ad imbarcare acqua. Tenerlo fuori, nella staffetta con Di Gennaro, era riduttivo, e allora la formula del doppio regista ha giovato al Cagliari e ai singoli. Calato vertiginosamente, non si è mai ripreso per davvero. Salvo sorprese, lascerà la Sardegna dopo una sola stagione di militanza.
Colombatto voto 6,5 – Giocatore vero, buttato nella mischia dopo le prodezze con la Primavera, non ha sofferto l’emozione e si è consacrato in prima squadra. Benissimo in Coppa Italia (in casa di Sassuolo e Inter), tra i meno peggio anche quando il Cagliari non girava, ha mostrato carattere (diversi i “gialli” a suo carico) e qualità. Classico “volante” argentino, c’è curiosità per l’utilizzo che ne vorrà fare la società. Si parla di prestito, a Olbia o in Serie B.
Fabio Frongia
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