Ripescaggi Lega Pro, tre posti per le squadre di D
I piani alti della Lega Italiana Calcio Professionistico, meglio nota come Lega Pro, si sono riuniti ieri per discutere dell’allargamento del prossimo campionato di terza serie da 54 a 60 squadre, con tutte le conseguenze che ne comporterebbe. Si va verso un sistema di ripescaggio ad alternanza (come avvenuto anche negli scorsi anni), quindi su 6 squadre 3 proverranno dalla Serie D e 3 verranno scelte tra le retrocesse dalla ex Serie C.
I criteri per essere ripescati saranno sostanzialmente gli stessi degli scorsi anni: principalmente lo stadio a norma e il versamento di una penale di 300 mila euro a fondo perduto, oltre la tassa di iscrizione della stessa cifra. Conterà anche la tradizione sportiva. Pochi dubbi sull’esclusione dal gruppo delle ripescabili, come del resto già avvenuto negli anni scorsi, delle squadre condannate di recente per illecito sportivo o che hanno già usufruito di ripescaggio.
In attesa che il consiglio federale ratifichi il 7 giugno le linee direttive discusse, si possono già trarre i primi bilanci. Per la Torres, infatti, le speranze di ripescaggio sfumano sempre più in lontananza. Così come ci potrebbero essere difficoltà per il Lecco, visti i guai giudiziari del presidente, arrestato oggi per bancarotta fraudolenta e per il Gavorrano, che per bocca del suo direttore generale Vetrini ha dichiarato di non essere disposta a versare il fondo perduto. Da considerare, inoltre, che in Lega Pro potrebbero essere tre o quattro le squadre a rischio iscrizione, allargando quindi il ventaglio dei ripescaggi dalla Lega Dilettanti da tre ad un numero decisamente più alto. Facendo sorridere Fondi, Cavese, Fano, Correggese e Olbia, le quali sembrano ad oggi, in Serie D, le uniche compatibili con i criteri esposti.
Le chiame delle società dovrebbero partire dalla graduatoria stilata dalla Lega Dilettanti in base alle vincitrici dei playoff, alle quali verrà associato un coefficiente di punti in base all’andamento in campionato, mentre la seconda eventuale chiama sarebbe per le finaliste. Ciò che comunque pare chiaro è la volontà dei vertici della Lega Pro di riportare nel calcio professionistico società sane ed in grado di sostenere i pagamenti.