Cagliari, il settore giovanile un anno dopo: primo bilancio
Fine aprile 2015. Ricorre in questi giorni l’anniversario dell’inizio dei rumors che avvicinarono (anticiparono) la figura di Mario Beretta (al fianco di Pierluigi Carta, ora ad Olbia) come sostituito di Gianfranco Matteoli nella veste di responsabile del settore giovanile del Cagliari, presieduto da Alessandro Marino. Settore giovanile che, negli ultimi anni, non aveva portato onori ad Asseminello, a livello di calciatori promossi in pianta stabile in prima squadra, allori e considerazione delle squadre rossoblù in giro per lo Stivale.
Un anno dopo, mentre i campionati si avviano alla conclusione, è possibile tracciare un primo bilancio sulle varie categorie nazionali. Questo non può che essere positivo, alla luce del rinnovato innamoramento dei tifosi e del rinfrescato interesse per un ramo societario quanto mai importante per l’avvenire.
Risultati sportivi e miglioramento tecnico frutto anche del ritorno sul mercato dei non sardi, utile per ampliare il ventaglio dal quale pescare e aumentare la competitività degli stessi elementi isolani. Un settore giovanile senza solide basi – come era quello raccolto da Marino, Carta, Beretta e i vari tecnici chiamati in rossoblù -, non poteva fondarsi solo sui calciatori nostrani, pur essendo il modello Athletic Bilbao l’obiettivo dichiarato di lungo periodo.
Il lavoro dello staff del settore giovanile può, pertanto, definirsi ben incanalato sulla strada della competitività, e in attesa di chiudere la stagione (la Primavera può andare alle finali Scudetto battendo il Milan, sabato a Olbia) alcuni aspetti meritano attenzione.
Nelle varie categorie si è deciso di varare rose abbastanza ampie, e non sempre il turnover ha trovato il conforto dei risultati durante la stagione. Un neo è stato quello degli infortuni, che non sono mancati dalla Primavera (e dalla prima squadra) in giù, mentre sul mercato si è deciso di fatto di dividere in due la stagione del gruppo guidato da Max Canzi.
Il tecnico milanese, dopo la pausa natalizia, ha sostanzialmente dovuto ricominciare daccapo, con una squadra profondamente cambiata. Il varo del progetto Olbia (via Pinna e Cotali), l’infortunio di Auriemma (pronto a rientrare) e la sacrosanta promozione in prima squadra di Colombatto hanno costretto a ricalibrare l’ossatura della squadra dei miracoli. Cambiamenti che hanno azzerato la batteria di terzini, destri in particolare, affollando il reparto avanzato, con l’ottimo Cortesi (dal Como) e il neo-tesserato Popiela ad affiancare Piras, Arras e Murgia (questi due rallentati dal Giudice Sportivo), dopo aver perso per infortunio il funambolo Federico Serra.
A Canzi il merito di avere forgiato sin dai primi giorni di ritiro una squadra granitica, impermeabile a defezioni e sconfitte, protagonista di una Viareggio Cup con rimpianto, ma che ha già fatto più di quanto atteso, con la intatta possibilità di raggiungere altri obiettivi. Dopo un periodo di assestamento, condito da batoste che potevano minare la fiducia, la truppa di Canzi si è rimessa in carreggiata: tanto merito va al nocchiero ex Siena, chi avrebbe scommesso un centesimo sull’esplosione di Pinna e Pennington (per dirne due poco accreditati e sul quale Canzi crede da tempi non sospetti)? Risposta facile, così come rilevare come Nicola Manca non abbia perso la bussola nei mesi in naftalina, mentre Puledda ha potuto risalire la china nella nuova veste di terzino.
I mesi vicini al rompete le righe sono anche quelli in cui si stringono le fila per sottoscrivere i contratti, per decidere quali (se ci saranno) giocatori seguiranno i vari Montaperto, Serra, Arras e Colombatto.
Scendendo al piano inferiore, negli Allievi Under 17 di A e B, la squadra di Marco Cossu annovera il successo al “Torneo Manlio Scopigno” e tanti ragazzi già selezionati per la Primavera. Eppure, almeno sul piano dei risultati, qualcosa in più era lecito attendersi da un gruppo di assoluto valore, con il portiere Bizzi (’99), prossimo “guardiano” della Primavera ma altalenante nella prima stagione in rossoblù, e il bomber Camba (’99) da rivedere nonostante indubbie qualità che da un anno sono sotto gli occhi di tutti. Altri indiscussi protagonisti sono certamente i gemelli Doratiotto, il difensore Mastino (opaco quando aggregato con la Primavera, ma si farà) e l’attaccante esterno Daniel Manca.
Meritevole di elogi è stata la stagione degli Allievi Lega Pro allenati da Michele Filippi. Composta da ragazzi sotto età (classe 2000 contro i ’99 delle società di terza serie), la squadra rossoblù è arrivata ottava e apre a diverse riflessioni. Se, infatti, la posizione in classifica potrebbe far pensare a delusioni viste le rivali di inferiore blasone, la maturazione di diversi elementi induce all’ottimismo, anche se la loro attitudine ad un determinato livello andrà verificata. I nomi di spessore non mancano: dal portiere Daga, gigante già convocato più volte nella Nazionale di categoria, a Pitzalis (convocato ed anche in gol con la formazione Primavera), Sau e Gabriele Serra, passando per Aly, Fini, Ladinetti e Ruiu, chiudendo con Biancu (centrocampista già protagonista con Primavera e Nazionale) e Gagliano, attaccante di razza su cui si punta molto.
L’8 maggio, ad Assemini, i Giovanissimi Nazionali Under 15 di David Suazo si giocheranno il primo turno delle finali Scudetto contro l’Udinese. Gioco spumeggiante, ottima condizione fisica e lavoro in fase di prospettiva caratterizzano questa realtà. Dove è troppo facile citare Federico Marigosu, indiscussa stella della squadra che, nei prossimi mesi, dovrà dimostrare di essere all’altezza di tutte le attenzioni che sta attirando su di sé (capocannoniere del settore giovanile rossoblù, giocando da mezzala di inserimento). Interessante il bittese Cannas, attaccante che ricorda per caratteristiche Marco Sau: velocità, rapidità nello stretto e ottima tecnica per lui che stava per firmare con il Novara. Carboni, Boccia, Mula ed il portiere Monni, fermato quest’anno da un infortunio, gli altri ragazzi su cui si potrà lavorare, in attesa di forze e idee nuove nelle settimane a venire.
Fabio Frongia