Torres, una nuova (vecchia) era in mano al mediatore-procuratore
La notizia arriva a tarda sera con il più classico dei tam tam mediatici, prima che il diretto interessato si esprima a mezzo stampa. “Se non andiamo in Lega Pro entro tre anni mi faccio da parte”, e poi “abbiamo sottoscritto dal notaio l’acquisto del 100% delle quote della Torres”. A parlare all’Unione Sarda è Daniele Piraino, già noto in casa torresina per i legami a vario titolo (procuratore, responsabile del settore giovanile, consulente) con gli ultimi due presidenti (Antonello Lorenzoni e Domenico Capitani). Manca qualsiasi annuncio ufficiale da via Coradduzza, da dove non si segnalano comunicati o passi ufficiali, ma i documenti attestano che l’87% del pacchetto rossoblù va al palermitano, il 6% a Massimo Adzovich e il 7% ad Emilio Minunzio, rispettivamente titolare di Eurometal (azienda algherese) e responsabile sport equestri dell’Asi, nonché papà di uno dei tanti giocatori passati in ritiro l’estate scorsa a Pattada.
Poco si sa dei due personaggi che affiancano Piraino, per il quale invece non c’è granché bisogno di presentazioni. Non è nemmeno da escludere che dietro la sua figura rimanga Capitani, per il quale si vocifera di un ritorno di fiamma per una società neopromossa dalla Lega Pro (sarà di nuovo la Sambenedettese, con cui flirta da tanto tempo?).
CHI È PIRAINO – Legami rivendicati e conclamati con Lorenzoni e Capitani, nasce come procuratore (tantissimi i giocatori controllati, compresi molti giovani transitati a Sassari dal 2013 a oggi), agente finanche di Re Giorgio Corona, negli anni è stavo molto vicino alle proprietà di Giugliano, Gela e Vigor Lamezia, oltre a Neapolis ed Ebolitana. Spesso (vedi i giorni dell’ultimo scandalo calcioscommesse) viene confuso con l’avvocato Daniele Piraino, agente di nomi noti come Spolli, Maxi Lopez e Izco. È di casa a Eboli, dove tra le altre cosa ha gestito la società locale, esclusa dai campionati nel 2012. Coinvolto nello scandalo calcioscommesse del 2015, è entrato anche in inchieste sulla combine di alcune partite (LEGGI QUI ALCUNE INTERCETTAZIONI), famoso nell’ambiente come mediatore, nel pianeta Torres lo si ammira ormai da anni, e con lui i “suoi” giocatori. È apparso a intermittenza, da procuratore a responsabile di un settore giovanile che nei mesi scorsi aveva fatto discutere per dinamiche e organizzazione generale.
COSI’ PARLAVA IL 13 APRILE – “Non c’è nulla di concreto. Se vinco al Superenalotto mi compro la Juve – affermava sarcastico – non sento Capitani da diverse settimane. Non so se ci sono cordate e non so a chi vi riferiate. Conosco Patalano (Manolo ndr) da tanti anni perché prima di fare il dirigente era un allenatore di calcio. È una brava persona e mi vanto di essere suo amico. So che questo non farà piacere a qualcuno ma è la verità. Mi sono trasferito dalla Sicilia alla Sardegna e ho scelto di vivere a Castelsardo. Lì ho conosciuto Antonello Lorenzoni e posso vantarmi di essere diventato suo amico. Lorenzoni è un uomo che se dà la parola la mantiene. Tutte le altre sono conoscenze. Non sto trattando con nessuno, – diceva ancora il 13 aprile scorso – domani le cose potrebbero essere diverse. Ma non sono un indovino”. Sul rapporto con la Torres: “Faccio il procuratore e ho portato tanti giocatori alla Torres. Quest’anno mi sto occupando del settore giovanile e ci ho investito soldi e passione. Mi sembra con ottimi risultati”. (leggi qui l’intervista completa)
Fabio Frongia