Como-Cagliari, Rastelli in sala stampa: “Oggi gli uomini erano questi” (VIDEO)
Dopo il pareggio per 1-1 a Como, il tecnico del Cagliari analizza la prestazione dei suoi in sala stampa al “Sinigaglia”.
“Purtroppo non siamo molto fortunati – esordisce Massimo Rastelli – A parte la grande parata di Storari a inizio ripresa avevamo tenuto bene le loro ripartenze, nel primo tempo potevamo sfruttare bene un paio di circostanze, poi nel momento in cui sembrava potessimo raddoppiare è arrivato il pareggio. Abbiamo avuto un paio di mischie con Cerri, Giannetti e Sau, ma non abbiamo calciato bene. Queste partite sono così, se non le chiudi paghi e perdi punti. Dispiace perché i ragazzi hanno dato tutto, avevamo tantissime assenze, sabato avevamo speso molto, non era facile senza Farias, Joao Pedro e Melchiorri cambiare la situazione in corsa. Oggi gli uomini a disposizione erano questi”.
“Abbiamo perso un paio di palloni semplici a metà campo – analizza Rastelli – permettendo al Como di cambiare gioco e metterci in difficoltà. Oggi gli uomini erano questi, non c’era grande margine per cambiare altro. Ero pronto a inserire Cerri per dare più peso e alzare il baricentro, poi il pareggio ha cambiato le cose. Torniamo a casa rammaricati con altre 5 partite per fare i punti che mancano per prendere la Serie A”.
“Deiola trequartista? Quando è capitato che i due brasiliani stessero fuori nelle esercitazioni tattiche in settimana, Alessandro mi ha sempre soddisfatto tra le linee perché ha qualità e tempi di inserimento. E’ partito benissimo, non c’erano molti spazi, è dovuto venire fuori a creare gioco, ma sono soddisfatto perché ha creato densità in mezzo al campo e ha aiutato a dare equilibrio”.
Il Cagliari ha fatto due punti su sei contro il Como che chiude la classifica: “Non vincere contro l’ultima in classifica può far parlare di punti persi, senza togliere nulla al Como che ha lottato molto ed è una squadra viva”.
Per Sau una partita complicata: “Contro il Brescia è entrato con la squadra in vantaggio e con tanti spazi a disposizione. Quando affronti squadre che si difendono in 9-10 uomini come oggi, tra le linee si fa fatica, l’ampiezza la cerchi con le mezzali e per le punte è difficile esaltarsi. Ci sono state tre occasioni in cui è mancata la precisione al tiro”.
In difesa la scelta è ricaduta su Capuano e Ceppitelli: “Io ho una squadra con tutti titolari, perché tutti hanno sempre fatto bene. Io cerco di capire chi sta meglio, Capuano e Ceppitelli sono giocatori di categoria superiore, che danno tranquillità al reparto ed esperienza”.
Può esserci un po’ di pressione con Bari e Trapani che arrivano di gran carriera? “Io credo che l’errore più grande che potremmo fare è quello di farsi prendere dall’ansia. Normale che vogliamo tutti festeggiare la promozione, abbiamo 15 punti a disposizione, 3 partite in casa, a 78 punti c’è la matematica promozione, se non perdi a Bari vuol dire che ti mancano 3 punti, non dobbiamo pensare che gli altri non vincano, pensiamo a noi e a vincere”.
Non manca un cenno all’esperienza da calciatore, a fine carriera, con il Como. “A me è dispiaciuto vivere quella annata disastrosa con una società fantasma, Como è rimasta una macchia nella mia carriera, qui sono stato benissimo ed è nata la mia ultima figlia, è stata una grande esperienza umana, meno positiva dal punto di vista sportivo. Nel nostro mestiere ci sono le annate buone e quelle meno buone, a Como purtroppo non andò bene. Oggi il Como è una squadra che è viva, che gioca bene a calcio e ha elementi importanti. Ha raccolto meno di quanto meritasse”.
NELLA FINESTRA QUI SOTTO LE PAROLE DI STEFANO CUOGHI (ALLENATORE COMO)
dall’inviato Marco Bizzotto
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