Cagliari-Brescia, sala stampa – Rastelli: “Siamo tornati”. Boscaglia: “Non siamo scesi in campo”
Al termine della partita, in sala stampa parla Massimo Rastelli: “Un Cagliari bello e concreto, abbiam fatto gol alla prima occasione. Giocato a calcio, messo intensità e determinazione. Gran pressing per una buona mezzora nonostante il caldo, è la dimostrazione di quanto la testa faccia la differenza. Volevamo la vittoria per tante cose: conseguire l’obiettivo, battere il Brescia e dimostrare che siamo tornati, così come nelle precedenti uscite, pur facendo zero punti, non meritavamo di perdere. Capitalizzate le occasioni, potevamo fare 10 gol. Ci stiamo avvicinando alla Serie A, sappiamo che il Bari più di 78 punti non può fare e siamo vicinissimi alla massima serie. Le scelte non sono state dettate dalla partita infrasettimanale, dovevamo vincere senza se e senza ma. Ho cercato di dare solidità alla squadra, mettendo i migliori interpreti per questo tipo di partita. Mi son preso il rischio di schierare Capuano dopo 5 mesi e Ceppitelli dopo una settimana non in cui si è allenato poco, ma ho chiesto loro di stringere i denti poiché la loro esperienza sarebbe stata fondamentale. Mi hanno ripagato bene e credo la gente dopo tante delusioni sia contenta. C’è stata una reazione un po’ a tutto, normale che quando una squadra abitua benissimo e s’inceppa, qualcosa anche nella nostra testa si blocca. C’era bisogno di ritrovare quell’unità di intenti che forse inconsciamente era stata persa a causa del grande vantaggio. Oggi c’era consapevolezza nel gruppo, poi io come allenatore devo cercare di toccare sempre le corde giuste, senza aumentare il peso delle responsabilità alla squadra, anche perchè oggi, così come prima, non siamo gli scemi del villaggio. Siamo la squadra che sino a un mese fa aveva infranto record, dovevamo solo ritrovare noi stessi e oggi lo abbiamo fatto. Non ho compilato nessuna tabella, nel calcio non si possono fare. Io devo affidarmi alla matematica, questa dice che se il Bari fa 18 punti arriva a 78, noi ne abbiamo 71 e con 8 punti arriviamo in A. Fa piacere perchè abbiamo vinto e realizzato tanto, poi quando i giocatori fanno gol aumenta la fiducia, ciò che avevamo perso nelle ultime settimane; con qualche gol in più sarei stato ancora più felice. Su Joao Pedro io faccio il mio lavoro, ovvero far sì che ogni giocatore renda per ciò che può fare se non di più. Lui ha delle doti di cui forse nemmeno è consapevole, sto cercando di tirargliele fuori sin dal primo giorno. Non lo conoscevo, la società mi ha detto che per il Cagliari è un giocatore importante, dal futuro straordinario e di conseguenza ho cercato da subito di trovare la chiave giusta, lavorando in un certo modo, anche con qualche bastonata utile, non dimentichiamo che è giovane (classe ’92) e per la prima volta forse sta trovando quella continuità di rendimento e gare. Difatti, non aveva mai giocato tanto, mi dicevano gli venissero i crampi dopo un quarto d’ora e adesso gioca tutti gli incontri senza patire. Dà equilibrio, profondità e ha ampi margini di miglioramento.”
Continua così il tecnico di Torre del Greco: “Io ho cercato di dare alla squadra ciò che serviva, ho fatto una settimana come tante altre, consapevole del momento particolare anche personale, le critiche che ci sono state e fa parte del gioco. Non c’era modo migliore per dimostrare ancora una volta chi siamo, il calcio è bello perchè puoi smentire tutto ciò che si è detto il giorno prima. Questo è un gruppo che fino ad ora ha fatto cose più che egregie, non voglio che questo risultato ci ponga limiti, dev’essere l’apripista per un grandissimo finale, dobbiamo chiudere nel miglior modo possibile e ritrovare l’immagine offuscata da noi stessi negli ultimi tempi. Non ho pensato a come affrontare le assenze che ci saranno nel prossimo match, ero troppo concentrato sulla gara e non volevo i ragazzi mollassero per continuare a creare e non prendere gol. Quando tornerò a casa mi metterò la lavoro per preparare al meglio la trasferta, sarà piena di insidie perchè abbiamo tutto da perdere, mentre loro no. Stanno cercando di uscire dai bassifondi, giocano un buon calcio nonostante abbiano sicuramente dei problemi vista la classifica. Sul futuro non ho nulla da dire, dal 12 luglio ho l’obiettivo di portare il Cagliari in A, non ho altro per la testa, poi possiamo fare tutti i ragionamenti del mondo. Io credo che questa squadra gioca bene a calcio, non dobbiamo dimenticare che noi scendiamo in sempre in campo per vincere, dobbiamo farlo ogni volta e abbiamo una pressione che nessuna squadra ha. Dal punto di vista tattico affrontiamo compagini che si chiudono con tutti gli effettivi e significa trovare attraverso gli schemi che che proviamo in settimana affrontando formazioni chiuse. Poi abbiamo caratteristiche fisiche diverse da tutte le squadre della categoria, nessuno che crei superiorità numerica a parte Sau e Farias ma riusciamo comunque a farlo grazia al movimento senza palla. Se ogni volta facessimo un decimo di ciò che proviamo sono già contento, oggi la squadra ha fatto una gran gara. A me interessa vincere, alla gente pure, nessuna squadra fa spettacolo in Serie B. Noi partite belle come oggi ne abbiam fatte tante, poi sono i tre punti a contare. Quando l’anno prossimo il Cagliari andrà a San Siro, Juventus Stadium e Olimpico di Roma, nessuno si ricorderà che abbiamo fatto qualche brutta garae. Lo striscione all’ingresso? Noi abbiamo bisogno di sentire la voce dei nostri tifosi, ci dà un ulteriori stimoli nel caso ce ne fosse bisogno; averli visti incitarci a dare ancora di più con tifo e striscione credo abbia dato anche quel qualcosa in più nella prestazione odierna e la squadra ne aveva bisogno.”
Così il tecnico del Brescia, Roberto Boscaglia: “Non siamo scesi in campo. Questa non è stata una partita, è stato un match nel quale ha giocato solo il Cagliari, aggressivo, irruento, con grande furore agonistico e palleggiando bene. Noi non abbiamo quasi mai reagito, abbiamo sofferto molto il campo e il pubblico oltre la loro aggressività in connubio coi movimenti, così non siamo mai entrati in partita, non ci era mai successo. Può succedere, siamo una squadra molto giovane, però questa è una sconfitta che ci deve far riflettere e me ne assumo tutte le responsabilità. Per le proporzioni nelle quali è avvenuta non ci può stare, dobbiamo solo chiudere scusa ai nostri tifosi e lo faccio a nome di tutta la società, è stato uno spettacolo indegno. Dobbiamo ripartire da martedì, voltando pagina, anche perchè avremo il match dell’anno con l’Entella. Oggi non ha funzionato nulla, la differenza è stata tanta sotto tutti i punti di vista. Non abbiamo bisogno di recuperar morale, l’obiettivo l’abbiamo centrato, dobbiamo arrivare ai playoff e pensare alla prossima gara. Non possiamo permetterci di guardare ancora alla gara col Cagliari, troppo poco tempo da qui al prossimo incontro, ci deve servire da esperienza per battere l’Entella ma non c’è tempo per rifletterci. Dopo l’incidente tra Coly e Dessena tante polemiche, devo fare i complimenti al capitano dei rossoblù che è stato l’unico a scagionare il nostro calciatore. E’ stata una gara abbastanza agonistica ma non cattiva, l’espulsione può avvenire, si trattava di due falli normali. Il Cagliari veniva da due sconfitte e noi da qualche turno senza vittorie, ci può stare un po’ di tensione, ma nessun problema con loro, anzi, li stimiamo e personalmente sono molto amico con Rastelli. C’è stato a inizio partita un abbraccio tra Dessena e Coly che non tutti hanno visto, è stato bellissimo e anche applaudito da qualcuno. I fischi a Coly fanno parte del gioco, la gente magari non conosce tutta la verità e capisco che i rossoblù abbiano perso un giocatore fondamentale ma fa piacere che il capitano dei sardi abbia già ripreso a correre.”
dagli inviati al Sant’Elia Mattia Marzeddu e Francesco Aresu