Cagliari, ma quale sfortuna (FOTO)
La gara di Ascoli, banco di prova per la squadra di Rastelli reduce dal terzo stop interno di fila, avrebbe dovuto dare certezze, negative o positive, sullo stato di forma della formazione isolana. A fronte di quella sconfitta – questa volta lo si può dire, ad opera della malasorte – diventa invece sempre più difficile dare un’immagine definita di un Cagliari che pare essere vittima di uno strano gioco del destino, una fatalità che gli regala vittorie senza meriti che si alternano a sconfitte ingiuste.
In questa sorta di crisi d’identità e personalità multipla che ha portato a perdere troppi punti di vantaggio dalla terza inseguitrice, il popolo rossoblù è diviso tra chi, da una parte, invoca la sfortuna e chi, invece, scorge un atteggiamento troppo molle e di certo inadatto a un finale di campionato che si fa sempre più incandescente. Si può quindi parlare solo di sfortuna o c’è qualcos’altro dietro questo cambio di marcia? Facciamo un passo indietro.
È il 18 gennaio e il Cagliari capolista si prepara ad affrontare il Crotone, secondo della classe con un punto di distacco. In palio c’è il primo posto, ma non solo: i rossoblù hanno già guadagnato 8 punti di distacco dalla terza in classifica, e a metà campionato è il caso di farne tesoro. I sardi sconfitti consegnano la vetta ai calabresi e perdono due punti di vantaggio dal terzo posto, che alla fine della prima di ritorno verrà occupato dal Pescara. Ma Storari e compagni si rialzano subito. Con i successi consecutivi contro Ternana, Avellino, Entella e Latina, il Cagliari rimpinza il divario portandolo pure in doppia cifra (+10) e, approfittando del primo passo falso crotonese, si riprende anche la testa della classifica.
Corsa inarrestabile, mentre il Pescara si inceppa (due pari di fila) e va battuto al Sant’Elia per scappare ancora da quei tanto temuti playoff. Nonostante qualche punto perso per strada, la squadra di Oddo è un osso duro che macina vittorie e racimola punti importanti anche nei campi più tignosi, e il bomber Lapadula è davvero in gran forma. All’andata si impose per 1-0 e fu una delle tre sconfitte prima del giro di boa. Si iniziano a intravedere i sintomi di un malessere ancora in forma lieve. Tra le mura amiche, per tutto il primo tempo il Cagliari si dimentica di scendere in campo: dopo il gol di vantaggio dei delfini (una doccia fredda che arriva nei primi minuti) gli isolani accusano il colpo e mostrano tutti i punti deboli che saranno il capo d’imputazione del periodo che segue. Dopo 45′ minuti di dominio abruzzese, il Cagliari torna in campo rigenerato, ribalta il risultato, e porta a casa altri 3 punti che sigillano la quinta vittoria consecutiva e il vantaggio di +13 dalla terza.
Il Crotone è ormai a cinque punti di distacco, differenza che profuma di tranquillità anche nel caso di un ipotetico incedente di percorso. Ma è l’inizio di un percorso a ostacoli, in salita. Prima la sconfitta a Cesena (inizio da incubo, finale di primo tempo da big nettamente superiore, ripresa in panne), poi la replica col Novara (prima corsara nell’Isola), entrambe in corsa playoff, lasciano intendere che non tutto sia a posto. Anche il Pescara comincia a crollare proprio dopo la gara di Cagliari. Pur fermi al palo, i sardi rimangono a +12 punti sugli abruzzesi (ancora per poco) terzi.
Una settimana dopo, il Trapani, inizia ad alzare la testa verso una promozione che avrebbe del clamoroso. I siciliani siglano due reti in tre minuti nel primo tempo, Joao Pedro al 92′ pareggia e illude che il peggio sia passato. Nonostante la grande paura, il Cagliari guadagna un altro punto su chi insegue (+13), anche se saluta il primo posto quasi definitivamente (lo riaggancerà solamente dopo la rocambolesca vittoria di Modena per poi riconsegnarlo alla compagnia di Jurić). Il Perugia di Bisoli è dietro l’angolo, e sorprenderà (ancora di lunedì sera) una squadra in totale confusione, che vede l’enorme divario scendere a +10.
Da qui in poi è storia recente: si sale a +15 con i successi tanto esaltanti quanto nebulosi a Vicenza e Modena, quindi in casa contro lo Spezia (1-2) e ad Ascoli (2-1) arriva il nuovo, doppio stop per trovarsi oggi a +11. Dall’inizio del 2016, dal principio del girone di ritorno cominciato col relax dato da classifica e prestazioni, il Cagliari ha raccolto 7 vittorie, 1 pareggio e ben 6 sconfitte. 22 punti su 52 disponibili, 7 punti su 24 dal 26 febbraio a oggi. In tutto questo il divario con il terzo posto è passato da +6 (prima di Crotone) a +11 (oggi) passando per un +15. Merito del Cagliari, sicuramente, ma anche grazia ricevuta dalla concorrenza (le varie Cesena, Bari, Spezia, Pescara, Bari e Novara), alternatasi al terzo posto e dedita al ciapa no, come quei corridori che provano a scappare dal plotone con scatti e contro scatti, abbassando il ritmo e lasciando andare via i due fuggitivi. Che, però, non sono fuori classifica.
Sabato arriva il Brescia, c’è da vendicare lo 0-4 del Rigamonti e il capitano che in quel primo tempo lasciò in maniera dolorosa non solo per il fisico. Una vittoria avvicinerebbe il traguardo della Serie A, a un passo nonostante la burrasca, rimettendo nel cassetto tanta paura e tensione.
Carolina Cugusi