Cagliari, ti aspetta un finale di confronti e scelte
Situazione complicata, forse anche turbolenta in casa Cagliari, dove si prepara la sfida al Brescia (si va verso il forfait pesante, numeri e prestazioni alla mano, di Di Gennaro e Ceppitelli), prima di affrontare al Sant’Elia tre gare delle prossime quattro in calendario (martedì si giocherà a Como). I rossoblù sperano di uscire finalmente (con una prova convincente e la vittoria) dal momento negativo che dura ormai da troppe settimane, da quando il successo sul Pescara aveva fatto gridare alla Serie A in tasca e ai 100 punti nel mirino. Da lì in poi solo prestazioni negative, punti arrivati col contagocce e tanta fortuna, fino all’ultimo tonfo di Ascoli.
Una sconfitta che ha acuito le criticità presenti nell’ambiente e sempre più difficili da nascondere. Anzi, dopo la gara del “Del Duca”, uno dei senatori aveva palesemente contraddetto il proprio allenatore ai microfoni, accendendo l’ennesima spia di un allarme scattato in tempi non sospetti. Risultato? Ritiro anticipato prima del Brescia, silenzio dei tesserati (tranne presidente, direttore sportivo e allenatore) e obiettivo fissato nel ricomporre i cocci per arrivare alla Serie A, prima di fare il punto a bocce ferme e traguardo superato.
Sì, ci saranno da fare delle valutazioni e l’ammissione è arrivata proprio dalla società: “A fine stagione vedremo quel che ciascuno di noi si è meritato ma la valutazione dello staff tecnico è positiva”, le parole di Tommaso Giulini, promosso dal suo braccio destro Stefano Capozucca (“È l’unico senza colpa”, ha dichiarato oggi).
Significative le parole del patron, che fino a poche settimane fa promuoveva senza se e senza ma il proprio allenatore “per questa stagione e per la prossima in Serie A”. Lo faceva all’indomani delle voci inerenti gli interessamenti e i discorsi intavolati con Giampiero Ventura e Gian Piero Gasperini: il primo già sondato un anno fa, il secondo molto vicino proprio a Capozucca. Lo scoppio di quel petardo che poi sarebbe diventato bomba scatenò non pochi malumori e dubbi nella piazza; oggi le piste sono state sdoganate, e anche se non vuol dire che uno di loro due (diversi sono i nodi) allenerà il Cagliari 2016-2017, conferme di contatti col tecnico di Grugliasco arrivano anche da persone molto vicine al mister. Al momento, però, non è dato sapere quanto i discorsi siano avviati.
Rastelli è, dunque, sulla graticola, e con lui parte della rosa, in uno scenario totalmente cambiato rispetto a pochi giorni fa, quando la crisi pareva passeggera e si disquisiva di conferma dello zoccolo duro contestualmente alla prima occasione nella massima serie per l’uomo di Torre del Greco.
Oggi, a detta di Giulini, tutti (o molti) in discussione: Serie A da conquistare (va detto e ribadito come serva un’impresa al contrario per perderla), possibilmente rialzando la testa, leggasi media punti e qualità del gioco. Come detto in avvio di analisi, oggi il Cagliari somiglia tanto ad un cantiere aperto dove il vento agita le polveri. Il feeling tra squadra e allenatore è ai minimi termini, con alcuni elementi che si sarebbero apertamente schierati. Il KO interno contro lo Spezia, doloroso e inatteso, a complicare le cose e accelerare la dialettica interna: varie le frizioni, scelte conseguenti prese e poi rientrate, chiacchierate in ottica mercato di fatto cominciate.
Gruppo e allenatore da una parte, in mezzo il direttore sportivo Capozucca, nelle vesti di mediatore e forse confessore. Ad Ascoli la nuova sconfitta, dopo la quale Storari dimostra di pensarla diversamente da Rastelli. E ora, che succede? Si guarda tutti in un’unica direzione, poi si vedrà. Rastelli, che nei giorni caldi post-Spezia è andato in grande difficoltà, deve chiudere la pratica coi suoi ragazzi. Con i quali, però, la compatibilità è venuta meno. E questo potrebbe avere ripercussioni sul mercato, in entrata e in uscita, ricordando quei “due innesti” proferiti da Giulini che sanno tanto di messaggio ai naviganti.
Giampaolo Gaias
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