Nuovo stadio di Cagliari, Consiglio Comunale: “porcate”, Pallone e aree commerciali (VIDEO)
A una settimana dalla due giorni rovente che aveva visto l’approvazione della dichiarazione di pubblico interesse per il progetto del nuovo stadio di Cagliari, nella consueta seduta del martedì (oggi 12 aprile 2016) del Consiglio Comunale di Cagliari è stato approvato (27 presenti, 22 favorevoli, 1 astenuto e 4 contrari) l’ordine del giorno inerente l’affidamento della concessione per la realizzazione e gestione del nuovo impianto. Un dibattito che non ha mancato di suscitare contrasti tra consiglieri di maggioranza e opposizione, con ovvi riferimenti alle prossime elezioni e alla questione della riqualificazione dell’area di Sant’Elia.
Ordine del giorno presentato dal Consigliere Davide Carta (Partito Democratico), che sabato ai nostri microfoni (LEGGI QUI) aveva anticipato quella che era la sua posizione dopo l’approvazione della delibera sul pubblico interesse, in particolare circa area commerciale e canone di concessione.
“Abbiamo ragionato su come questa struttura potesse integrarsi al meglio con il quartiere di Sant’Elia – ha detto Carta prendendo la parola – Con questo ordine del giorno ci rivolgiamo a Sindaco e Giunta, affinché faccia da tramite con il Cagliari Calcio, per affinare gli elementi progettuali che dovrebbero e dovranno essere definiti per arrivare al progetto definitivo del nuovo stadio“.
“Il primo punto – continua Carta – riguarda valutare correttamente entro il mese di luglio 2016 quale sia l’utilizzo ottimale di ulteriori cubature previste all’interno del nuovo stadio. Noi come Comune di Cagliari abbiamo un patrimonio di cubature che dobbiamo usare al meglio, bisogna capire se le nuove strutture future siano utili o meno, se siano strettamente necessarie o se invece non ce ne sia bisogno. Contestualmente pensiamo ad asili nido, presidi di ordine pubblico e altri accorgimenti per il sociale nell’area di Sant’Elia. Serve una corretta valutazione dell’aspetto patrimoniale e delle cubature spettanti al Comune“, prosegue il consigliere piddino, chiamando in causa anche l’annoso problema del Pallone (struttura geodetica) adiacente la Tribuna Centrale. “Ha bisogno di un intervento immediato, occorre poi pensare a quelle che saranno le società assegnatare degli spazi e degli impianti che sorgeranno nell’area del nuovo stadio“.
Importante il passaggio sulla spinosa questione dei centri commerciali: “Sindaco e Giunta pensino a come (e se) sia possibile ridurre al minimo la superficie destinata ad attività commerciale, mantenendo l’equilibrio dell’intervento previsto. Auspico la collaborazione con le associazioni di categoria per definire le tipologie mercelogiche, in un quadro di rete con le realtà commerciali del centro cittadino“. La conclusione di Carta è ancora per l’aspetto sociale: “Vanno previste clausole sociali a favore dei residenti di Sant’Elia, e inoltre crediamo sia giusto pensare ad un palazzetto dello sport da 4000 posti, perché non sia solo il calcio a fare un salto di qualità, ma questo possa spettare anche a volley e basket, per esempio. Oggi stadio e quartiere Sant’Elia sono separate dalla strada, bisogna collegare lo stadio a quartiere e mare, pensando a come anche gli sport acquatici possano interagire col nuovo impianto. Serve un regolamento condiviso tra privati e amministrazione per la massima fruizione da parte delle società sportive di Sant’Elia, sviluppando altresì l’impiantistica per gli sport minori, nella logica della cittadella dello sport“.
Dopo l’intervento di Carta, è stata la volta delle dichiarazione di voto (4 quelle contrarie, un astenuto, 22 i favorevoli). Dura Marisa Depau (Misto), la quale ha precisato come “non mi ricandiderò e quindi devo precisare una cosa: voto contro perché non ha senso fare asili nido, centri sociali e attività di questo tipo allo stadio. Bisognava e bisognerebbe rivedere il PUC, riprendendo il progetto fatto anni fa dall’architetto Rem Koolhaas. Costruire abitazioni nel parcheggio Cuore avrebbe sì permesso integrare quartiere e stadio, ma questa è una porcata“.
Parole dure riprese subito da Pierluigi Mannino di Cagliari Libera, tra i più attivi oppositori alla approvazione della dichiarazione di pubblico interesse. “Il contenuto dell’ordine del giorno odierno doveva essere messo in emendamento, altrimenti non ha nessuna valenza. A dichiarazione di pubblico interesse acquisita non ha senso, volete solo lavarvi la coscienza. Vi siete resi conto della porcata fatta in quest’aula e continuate a prendere in giro i cagliaritani”, ha concluso, prima di osservare in polemica: “Quando chiesi quanti fossero i mq di aree commerciali mi fu risposto 9000 mq, invece sono il doppio...”.
“Il Pallone davanti alla Tribuna Centrale deve essere pienamente funzionante – afferma Fabrizio Rodin (PD) – visto che ci piove dentro e molti atleti sono stati colpiti da infortuni. Questo deve essere il primo impegno, che è minimale rispetto all’intervento che si andrà a fare ma resta molto importante. Società di pattinaggio, scherma e altri sport che oggi si allenano a Sant’Elia devono sapere dove potranno allenarsi in futuro, spetta all’amministrazione trovare una soluzione“.
Abbastanza animato l’intervento a favore dell’ordine del giorno di Claudio Cugusi (La Base Sardegna), costretto a dichiarare il voto favorevole e interrompersi per il disturbo degli oppositori: “Rispondo alla collega Depau: il tema della riqualificazione sociale non c’entra nulla con la materia degli impiantistica sportiva che inerisce una precisa legge nazionale sugli stadi. Sull’impiantistica sportiva abbiamo il dovere di dare risposte, l’edilizia popolare e i servizi sociali sono un’altra cosa, una competenza di AREA (Azienda Regionale Edilizia Abitativa ndr) da affrontare in altri frangenti“.
“Votiamo a favore – annuncia Roberto Porrà (Psd’Az) – ma precisiamo che la proposta iniziale è stata formalmente accettata dal Consiglio Comunale. Questo non deve essere un modo per bypassare dei passaggi, saranno gli uffici a verificare quali potranno essere gli aggiustamenti. Il Sindaco – ha concluso Porrà – sembra avere recepito le problematiche nell’intervento di settimana scorsa”.
Sulla falsariga di Mannino, Antonello Floris (Cagliari Libera): “Questo ordine del giorno è migliorativo rispetto alla delibera che abbiamo votato la settimana scorsa, ma non ha nessun senso e significato per il privato (Cagliari Calcio ndr)”.
“È vero che questo odg non ha valenza – afferma Francesco Ballero (PD) – ma si auspica che gli uffici percepiscano queste nostre piccole ma importanti osservazioni. Credo però che questo odg vada approvato senza troppe riserve mentali”.
Paolo Casu (Misto): “La settimana scorsa sono uscito dall’aula – ricorda il candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative – Non mi sono fermato a votare anche perché avrei dovuto votare contro. Credo che sia un ordine del giorno pre-elettorale che dice tutto ma non dice niente. Trovatemi un punto realizzabile dopo la delibera di pubblico interesse e vi premio (afferma con sarcasmo). Rimarrà un odg equivalente a opera morta”.
L’ultimo intervento è di Alessio Mereu (Misto): “Non ho mai dato tanta importanza all’ordine del giorno, anche perché ne avete presentato tanti in quest’aula (riferito alla maggioranza) e questo non ha nulla a che vedere con la delibera di settimana scorsa, la quale definisce tutti gli aspetti. Sulle clausole sociali e priorità per i residenti del quartiere, vi ricordo che già per i lavori al Poetto e in via Garibaldi abbiamo (previsto dalla legge, non possiamo impedirlo) visto lavorare stranieri e ben pochi cagliaritani o sardi. Evitiamo di parlare di assunzione di personale, se in 5 anni i cagliaritani non hanno visto posti di lavori non ne vedranno a pochi mesi dalle elezioni“.
Fabio Frongia
GUARDA IL VIDEO CON GLI INTERVENTI DI Carta, Depau, Cugusi, Mannino, Casu nella finestra qui sotto: