Carta (PD): “Cagliari, canone di concessione per nuovo stadio. Su provvisorio e commercianti…”
Nella settimana che va chiudendosi, molto calda dal punto di vista dell’iter per arrivare all’inaugurazione del nuovo stadio di Cagliari, era stato il consigliere comunale Davide Carta (Partito Democratico) ad annunciare la presentazione di un emendamento che prevede la realizzazione di un impianto provvisorio a fianco allo stadio, in un’area tra i parcheggi e il mercato civico. Una notizia che in qualche modo ratificava quanto già sapevamo e scrivevamo da tempo, ovvero che tra le idee per far rimanere il Cagliari Calcio nel capoluogo durante i due anni di lavori ci fosse quella di edificare uno stadio provvisorio nei terreni adiacenti all’attuale Sant’Elia, lato Distinti, nell’area di San Bartolomeo.
Una soluzione non facile per dimensioni e logistica, sulla quale si sta lavorando alacremente e non senza difficoltà. La volontà di politica e società rossoblù è però forte, per ovvi motivi: il Cagliari rimanga a Cagliari, senza migrazioni più o meno lontane.
“Penso che si stia andando nella direzione giusta – dice Davide Carta, riferendosi all’approvazione, avvenuta mercoledì sera, della dichiarazione di pubblico interesse sul progetto stadio – La discussione e l’emendamento possono contribuire a migliorare ulteriormente il discorso progettuale, c’erano delle criticità e le abbiamo affrontate, come quella che non fosse previsto un canone di concessione. Con l’emendamento abbiamo detto che la società proponente (Cagliari Calcio ndr) dovrà, oltre ai famosi 1000 mq circa di area destinata al Comune, corrispondere un canone di concessione, ovviamente gli elementi di valore dovranno essere stabiliti in sede di gara pubblica. Però averlo messo in delibera aiuta a fissarlo con certezza”.
Sullo stadio provvisorio: “I tempi sono abbastanza lunghi, ed è da tempo apparso impossibile giocare col cantiere aperto, demolendo lo stadio attuale per lotti, come fatto per esempio a Udine. Si dovrà giocare altrove, e tutti vogliamo che si rimanga a Cagliari”.
Si giocherà a San Bartolomeo? “E’ un’ipotesi ma non è l’unica – afferma il consigliere piddino – Bisogna trovare una soluzione che non abbia troppi problemi a livello di strutture e infrastrutture, l’ottimismo di riuscire nell’intento c’è, è chiaro che un po’ di disagio lo dovremo sopportare”.
Si va verso un impianto che rimarrà vivo dopo l’apertura del nuovo stadio, o si smantellerà nel 2019? “Se riuscissimo a mantenere in vita un impianto che si aggiungesse a quelli già nella disponibilità del Comune e della cittadinanza sarebbe un’ottima cosa”. Chi lo pagherebbe? “Sarebbe a carico della società”.
21 mila spettatori è capienza adeguata per una piazza come Cagliari? “Direi di sì – afferma Carta, accodandosi al parere della Cagliari Calcio – Ormai ci sono le televisioni e le medie di spettatori sono calate, è finito il tempo in cui la diretta TV veniva bloccata nella zona dove si teneva la partita, penso che quella indicata sia corretta e frutto di valutazioni precise”.
Intanto però i commercianti mugugnano per i negozi che sorgeranno nel nuovo stadio e potrebbero, a detta loro, ammazzare attività concorrenti. “E’ un tema molto delicato. Personalmente, in un ordine del giorno, dirò in qualche modo alla società e al presidente Giulini di ridurre al massimo la superficie da destinare alle attività commerciali, intendendo queste come commercio puro (non strutture ricettive, dedite alla ristorazione e legate strettamente allo sport e al Cagliari). Se ci sarà da ritagliare volumetria, in sede di progetto definitivo, che lo si faccia lì, e poi sarebbe corretto che le categorie merceologiche da ospitare nella nuova creatura venissero individuate di concerto con Confcommercio, Confesercenti e associazioni di categoria varie. Insomma, sediamoci ad un tavolo e concordiamo con i vari settori, se è il caso si potrebbero spostare determinati esercizi da dove operano ora nel nuovo stadio”.
Adesso la palla passa alla Cagliari Calcio, in generale i tempi verranno rispettati? (l’obiettivo è iniziare i lavori nel 2017 per aprire lo stadio all’alba della stagione 2019-2020). “Non sarà facile, ma come amministrazione abbiamo fatto tutto nei tempi previsti e ci impegneremo a continuare su questa scia. Auspichiamo anche il senso di responsabilità degli altri enti preposti a deliberare lungo l’iter, ma credo che l’ottimismo sia d’obbligo”.
Fabio Frongia
Commenti