Ascoli-Cagliari, i numeri parlano di equilibrio
Si dice che il calcio sia uno sport troppo dinamico per poter essere misurato e calcolato. A dimostrarlo ci sono le clamorose sorprese che ogni settimana mettono all’angolo la scienza statistica, ricordando a tutti quanto, nel calcio come in altri sport, il fatto che “il pallone è rotondo” sia qualcosa in più di una frase fatta.
Al netto del caso che tanto ci fa amare il calcio, va detto che i numeri parlano, e rivelano ciò che l’occhio non sempre riesce a cogliere. È stato infatti proprio dopo l’ultima sconfitta casalinga, la terza consecutiva tra le mura amiche, che in casa Cagliari è emerso un dato importante: siglando il suo settimo goal stagionale, Niccolò Giannetti ha dimostrato di essere il miglior realizzatore della compagine sarda.
Il senese è il giocatore che segna con più continuità (1 goal ogni 152 minuti, per un totale di 1066 trascorsi in campo), davanti anche al capocannoniere Farias (1 goal ogni 171 minuti). Eppure, l’ex Juventus non ha mai avuto il posto fisso tra i titolari, partendo dall’inizio in 12 occasioni su 21.
La trasferta di Ascoli, con ogni probabilità, vedrà Giannetti titolare in luogo di uno tra Sau, Farias e Joao Pedro. Numeri alla mano, la gara di Ascoli potrebbe risultare molto equilibrata: la squadra marchigiana, infatti, in casa ha conquistato 27 punti sui 39 totali, con 8 vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte.
Equilibrio nelle prestazioni del Cagliari in trasferta, dove ha collezionato 28 punti, vincendo ben 8 volte su 17 (8-4-5 il ruolino totale). Ma, come sottolineato all’inizio, la scienza dei grandi numeri applicata al calcio è spesso alquanto fallace. Interessante, però, a smentire ancora una volta i numeri, notare come i bianconeri arrivino da due sconfitte casalinghe consecutive. Il Cagliari (che viene da due vittorie esterne) poche volte è riuscito a espugnare lo stadio Del Duca, per la precisione solamente due, e l’ultima risale al campionato (Serie A) 1991/’92. Da allora solo sconfitte e tanti pareggi, risultato quest’ultimo che, per gli amanti degli algoritmi (e delle scommesse), pare essere il più probabile. Si tratta solo di “big data”, senza dubbio, ma mantenendo l’attenzione sul torneo in corso non si può non evidenziare un altro fatto curioso: entrambe le squadre segnano la maggior parte delle loro reti nell’ultimo quarto d’ora di gioco (24% l’Ascoli; 29% il Cagliari), e la statistica non cambia nemmeno se si isolano i dati rispettivi di casa e trasferta. Un momento della gara che si rivela favorevole per la difesa rossoblù, fuori dalle mura amiche, è quello compreso tra il 16′ e il 30′, in cui non ha mai subito gol; spesso fatale, invece, il primo quarto d’ora di ogni tempo, dove si registrano le maggiori disattenzioni e il segno “meno” nella differenza reti. Di contro, l’Ascoli in casa propria sembra subire un calo di concentrazione proprio in quel secondo quarto d’ora del primo tempo, e la squadra di Rastelli potrebbe approfittare di questo momento per colpire quello che pare essere il tallone d’Achille della formazione ascolana. Ma se i “data science” suggeriscono di puntare sul segno X è anche alla luce delle recenti prestazioni delle due squadre: nelle ultime sette partite l’Ascoli ha conquistato 8 punti, il Cagliari solamente 7.
“Solamente” perché gli isolani avevano abituato a ben altri numeri. Se si prende come termine di paragone il blocco di sette partite precedenti a quelle sopra analizzate, si trovano 18 punti messi in saccoccia grazie a 6 vittorie (di cui cinque consecutive) e solo una sconfitta. Indubbiamente le ultime performance fanno registrare un netto calo, sia nei risultati che nei goal fatti. Eppure c’è da considerare un ulteriore dato, ovvero quello che riguarda gli ultimi incontri in trasferta, dove il Cagliari, almeno in termini di risultati, ha regalato sorrisi: 10 punti nelle ultime cinque partite, contro i 6 raccolti negli incontri casalinghi. L’Ascoli, nelle ultime cinque gare al “Del Duca”, ha invece raccolto solo 7 punti.
Tra le fila dei bianconeri, a creare maggior scompiglio nell’area avversaria potrebbe essere Daniele Cacia che, con 9 reti all’attivo, rimane ancora il miglior marcatore della squadra di casa, seguito da Andrea Petagna, il giovane attaccante della nazionale Under-20 arrivato in prestito dal Milan: 7 goal e un assist per lui. Da non sottovalutare nemmeno il centrocampo che da solo conta 14 reti sulle 34 realizzate; in altre parole, il 41% dei goal arrivano dai piedi dei mediani, Jankto e Giorgi (quest’ultimo ai box da tempo) su tutti, con 5 reti ciascuno. Per quanto riguarda la media goal a partita, anche qui il verdetto della bilancia parla di equilibrio: 1,29 reti segnate dall’Ascoli quando gioca in casa contro l’1,27 del Cagliari in trasferta. E ancora, l’Ascoli non ha segnato in 5 delle 17 partite disputate in casa, il Cagliari è rimasto a secco in 5 delle 17 trasferte di questa stagione.
All’andata furono Giannetti e Joao Pedro (doppietta) a cesellare una gara senza storia, dove il divario tra rossoblù e bianconeri fu enorme. Non saranno certo i numeri a svelare l’esito delle partite, ma questi sono sicuramente utili per guardare oltre la superficie. Evidenziare i difetti consente di correggerli, e individuare i punti di forza equivale a scoprire un’arma in più che non si sapeva di avere. Tutti avvisati.
Carolina Cugusi
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