Amarcord – Quando (anche) il basket è violenza: il Brill e quella vittoria a Pesaro…
Ultimamente, in seguito ad episodi poco edificanti capitati sui campi da basket, specie nelle categorie giovanili, con “genitori ultras” che hanno aggredito arbitri ed avversari, abbiamo sentito alcuni giustamente dissentire. Fa però sorridere che si pensi al basket come a uno sport immune da scontri violenti o gradinate incandescenti. Simili reazioni sembrerebbero alludere che questi comportamenti siano tipici degli ultimi anni, mutuati magari dalla tradizione calcistica. Nulla di più falso, e tra i tanti episodi che potremmo citarvi ne abbiamo scelto uno in particolare: la decima giornata del torneo di Serie A 1973-74.
Già alla vigilia dell’incontro Maxmobili Pesaro-Brill Cagliari il clima non è dei più sereni. I dirigenti della squadra marchigiana hanno annunciato che in caso di sconfitta dimezzeranno gli stipendi ai propri giocatori e lo stesso coach Sinkovic rischia il posto. Si pensa, infatti, di sostituirlo con Lamberti, ex allenatore dell’Alco Bologna. Si giunge al 13 gennaio 1974 ed il palazzetto di Pesaro risente della tesa vigilia. Inoltre il Brill, diretta concorrente alla salvezza, nella giornata precedente ha sconfitto l’Alco Bologna e giunge in terra marchigiana con il morale alle stelle.
L’incontro parte bene per la Maxmobili, che nella prima frazione si porta per due volte in vantaggio di 7 punti, ma Sutter e compagni, non solo entrambe le volte annullano il vantaggio, giungono addirittura a chiudere il primo tempo in vantaggio per 34 a 33, questo surriscalda ancor più gli animi. Nella seconda frazione le due squadre si alternano in un turbinio di vantaggi e recuperi, finché a pochissimi minuti dalla fine la Brill si porta in vantaggio, ma con uno sforzo ulteriore Pesaro riesce a recuperare, poi una serie di errori da entrambe le parti tengono la situazione in un pericoloso stallo che esaspera gli animi sugli spalti. A pochi secondi dalla fine il Brill trova il nuovo vantaggio: 69 a 67. Mancano 6 secondi alla fine e Pesaro può gestire l’ultimo attacco per giungere al tempo supplementare: Gurini si lancia verso il canestro, ma l’arbitro Vitolo ravvisa un’irregolarità e assegna il pallone ai cagliaritani. È la fine, il pubblico non si trattiene più, cominciano a giungere oggetti in campo e proprio Vitolo viene colpito da una monetina al collo. Una frazione di secondo dopo anche l’altro direttore di gara Morelli viene raggiunto da un oggetto ad un occhio. A questo punto gli arbitri decidono di sospendere anzitempo l’incontro.
Il Brill e gli arbitri rientrano negli spogliatoi tra l’incredulità della squadra di casa, la frangia del tifo più esasperato assedia Vitolo e Morelli all’interno degli spogliatoi ed è necessario l’intervento della forza pubblica per garantirne l’incolumità. Pochi giorni dopo la commissione disciplinare squalifica il campo della Maxmobili per due turni, rettifica il risultato sullo 0 a 2 e commina alla società marchigiana una multa di 300 mila Lire. A fine stagione il Brill chiude all’ottavo posto, mentre Pesaro, fanalino di coda, retrocede.
MaxMobili Pesaro: Rossi P. 4, Bertini 4, Rossi s., Fattori 16, Grasselli 4, Oliveti, Gurini 20, Fantini, Pleick 19, Canciani. Coach Sinkovic
Brill Cagliari: Viletti 2, Ferello 11, Serra, Vascellari, Pedrazzini 18, Correddu, Spinetti, De Rossi 9, Sutter 23. Coach Formigli
Arbitri: Morelli e Vitolo di Pisa.
Mario Fadda
Commenti