Dinamo Sassari, Geri De Rosa: “Eurolega? Licenze strada inevitabile”
Una delle voci del basket di SKY e FOX Sports Geri De Rosa, è stato ospite di Doppio Misto su Radio X per esprimere il suo parere sulla querelle tra ULEB-FIBA che vede coinvolta la Dinamo Sassari.
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“Credo che non si potrà arrivare ad una esclusione dal campionato italiano di queste tre squadre, anche perché sarebbe alquanto paradossale eliminare delle protagoniste. Si è attualmente in uno stato di confusione, non solo per noi che guardiamo ma anche per le stesse federazioni. Ci si è mossi in un ambito senza regole: le squadre sono vittime di un dissidio che ha poco a che fare con lo sport giocato, una lotta di potere senza senso.
La FIBA è in grado secondo te di sostituirsi all’ULEB? “Mi baso sui fatti; secondo me l’Eurolega negli ultimi 15 anni è stata organizzata molto bene, lo dimostra la crescita del gioco, degli impianti e per quanto riguarda l’organizzazione delle squadre. Ogni anno il livello è aumentato sempre più, ma credo che anche la FIBA possa essere in grado di proporre una manifestazione del genere guardando quanto fatto nei tornei delle nazionali. L’Eurolega ha il merito di aver tracciato una strada che credo che la FIBA debba e voglia seguire però l’ideale sarebbe che i due enti collaborassero. Questa intenzione non sembra esserci ma c’è da dire che l’ente che ha fatto più passi verso l’altro è l’ULEB”.
Si va secondo te verso una conformazione che lasci da parte i meriti del risultato sportivo in favore delle licenze? “E’ una strada inevitabile, basti pensare al 2014 quando una squadra vice-campione d’Italia come Siena dopo aver giocato gara-7 di finale scudetto è sparita e non avrebbe potuto rappresentare l’Italia in Europa. Il basket non offre garanzie a lunga scadenza per come è organizzato in questo momento, al di là di alcune realtà su cui l’Eurolega sta puntando da diversi anni. Uno dei paletti è quello degli spettatori che possono contenere gli impianti; qualche anno fa si era annunciato un minimo di 9000 per poter partecipare alla Lega e la dice tutta sulla programmazione dell’ente. Una cosa che è passata sottotraccia è quella che la FIBA si fa paladino del merito sportivo, ma è stata la prima a proporre di una lega con licenze decennali prima dell’annuncio del matrimonio tra ULEB e IMG. Dopo c’è stato un dietro-front della federazione internazionale, sintomo di poca trasparenza”.
Quali saranno le dinamiche tra Petrucci (FIP) e Lega in vista del prossimo campionato? “Sembra di vedere dall’esterno una serie di mosse dettate dal risolvere il famoso problema, quindi la FIP su indicazione del CONI vuol far passare un messaggio molto duro per dimostrare alla FIBA che l’Italia voglia seguire questa linea. Non penso sia frutto di una strategia, ma della mossa politicamente più corretta in vista dell’assegnazione delle prossime Olimpiadi e del preOlimpico di Torino, andando a risolvere il problema più immediato senza pensare alla soluzione più giusta per il futuro del basket. Finché non ci si siederà a un tavolo e non si discuterà di questa domanda non si andrà da nessuna parte”.