Basket, Serie C – Esperia regina del derby: Olimpia battuta, è finale (78-68) REPORT E TABELLINO
Era il 2006 quando l’Esperia, allora guidata da Pietro Carlini, affrontava l’ultimo campionato di Serie C1. Oggi, a dieci anni di distanza, le canotte granata tornano finalmente ad affacciarsi sulla ribalta nazionale. Battendo in gara 2 l’Olimpia col punteggio di 78-68, gli uomini di Fioretto staccano il pass per la finalissima del torneo di C Silver, ma soprattutto si assicurano un posto per gli spareggi con le squadre della penisola. Un traguardo raggiunto al termine di un derby appassionante e spigoloso, coronato da una partecipazione di pubblico che Cagliari non registrava da tempo.
LA GARA – Fioretto parte con Spampinato, Musiu, Francesco Vaccargiu, Putignano e Pedrazzini. Sulis risponde con Roberto e Marco Pintor, Angius, Chessa e Passa. La sfida è fin da subito accesa sotto il profilo agonistico: i granata faticano a trovare il ritmo nella metà campo offensiva, mentre l’Olimpia sfrutta il buon impatto dei fratelli Pintor, che la spingono sul +6 (2-8) costringendo Fioretto a chiamare timeout. La pausa serve a scuotere i padroni di casa, che con un mini parziale di 5-0 si riportano a contatto (7-8). Passa prova a rimettere in carreggiata i suoi con una bomba in allontanamento, ma Spampinato si accende improvvisamente e manda a referto sei punti consecutivi che valgono il sorpasso esperino (13-11). Gli arbitri scelgono di adottare un metro molto (forse troppo) fiscale, e nel corso del primo periodo sono già diversi i giocatori gravati di falli, specialmente tra le fila dell’Esperia (Spampinato, Pedrazzini e Nanni su tutti). Grazie soprattutto ai tanti liberi conquistati, allora, l’Olimpia chiude avanti il primo quarto sul 15-18.
Passa, deciso a riscattarsi dopo la prova opaca di gara 1, trascina prepotentemente i compagni firmando da solo un parziale di 8-0 in apertura di secondo periodo (15-26). L’ex Pirates, però, commette presto il suo terzo fallo, e deve contenersi in difesa. Rispetto ai primi dieci minuti il copione si inverte: stavolta è l’Esperia a presentarsi con continuità in lunetta, e Putignano, poco prima di commettere anche lui il terzo fallo, realizza i liberi del -1 (28-29). Coach Sulis, in un momento di impasse dell’attacco, trova energie importanti da Stefano Chessa, autore del lay up del nuovo +7 biancoverde (30-37). Pedrazzini, sistematicamente raddoppiato sulle ricezioni in post, fatica a entrare in gara, ma gli uomini di Fioretto riescono a riportarsi avanti sfruttando un finale di tempo movimentato sotto il profilo disciplinare: Chessa, a detta degli arbitri, usa troppo il braccio esterno e si vede fischiare un fallo in attacco. Le successive proteste gli valgono un tecnico, che corrisponde anche al quarto personale. La panchina dei Pumas insorge, e a farne le spese è il dirigente accompagnatore Gianluca Locci, spedito anzitempo in tribuna dalle giacchette grigie. Musiu, quindi, mette a segno la tripla del sorpasso, ma il solito Passa regala ossigeno all’Olimpia mandandola all’intervallo lungo sopra di una lunghezza (38-39).
Durante la pausa Fioretto carica a dovere i suoi, che tornano in campo con piglio aggressivo e trovano il +10 con un’altra devastante fiammata offensiva di Spampinato (53-43). A metà periodo Passa commette il quarto fallo, ma Sulis – viste le difficoltà – sceglie di tenerlo ugualmente in campo, anche perchè la panchina non offre molte alternative. L’Esperia, dal canto suo, mantiene saldamente l’inerzia e inizia a scavare il solco, complice il nervosismo che inizia ad affiorare tra gli ospiti. Il canestro dall’angolo di Pedrazzini vale all’Esperia il +14 al 30′ (65-51).
I Pumas, ormai spalle al muro, producono un’altra reazione che vale il quarto fallo di Putignano e un piccolo parziale positivo che riaccende la fiammella della speranza. Nemmeno il tempo di illudersi, però, che Pedrazzini ripristina le distanze. Poi, per l’Olimpia, arriva un’altra tegola, con l’uscita di Passa per falli e un nuovo tecnico alla panchina che vale l’allontanamento di coach Sulis. Con l’ex capitano Federico Manca a guidare dalla panchina, Schiffini e soci trovano uno scatto d’orgoglio che li fa tornare in partita sul -8 (69-61). I piani esperini si complicano ulteriormente con l’uscita per cinque falli di Putignano e Nanni. Ma i biancoverdi non ne approfittano perchè Roberto Pintor perde lucidità: prima sbaglia tre liberi e poi si fa soffiare un pallone importante da Spampinato a un minuto e mezzo dal termine. Lo stesso ex Dinamo, con la collaborazione di Musiu e Pedrazzini, scrive la parola fine sul match, aprendo all’Esperia le porte della finalissima.
Esperia Cagliari-Olimpia Cagliari 78-68
Esperia: Spampinato 18, Musiu 15, Fi. Vaccargiu, Limbardi, Salone 8, Putignano 11, Nanni, Marcato, Pedrazzini 20, Fr. Vaccargiu 7, Ibba ne, Argiolas ne. Allenatore: Fioretto
Olimpia: Chessa 9, R. Pintor 8, Brisu, Piredda ne, Schiffini 15, Puddu, Passa 25, Dell’Orto, M. Pintor 5, Cadoni ne, Guerra ne, Angius 6. Allenatore: Sulis
Parziali: 15-18; 38-39; 65-51
Arbitri: Mulliri Mattia di Selargius (CA) – Farneti Simone di Quartu Sant’Elena (CA)
Matteo Porcu
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