Cagliari, una vittoria per aspettare il gioco
Il massimo risultato con il minimo sforzo: si può riassumere così il successo del Cagliari a Vicenza. Tre punti fondamentali ai fini della classifica giunti al termine di una prestazione anemica e tutt’altro che convincente. “Oggi contava solo vincere per interrompere la striscia negativa“, ha commentato Massimo Rastelli. Parole nette e incontestabili che descrivono, però, l’alone di insicurezza che ha accompagnato il Cagliari alla sfida del “Menti”. Inutile girarci intorno, l’aspetto dominante del pomeriggio vicentino è stata la paura. Due squadre frenate dal terrore di un altro risultato negativo, insicure e inconcludenti, che hanno seguito l’imperativo del “primo: non prenderle“. L’incontro, inevitabilmente, si è incanalato sui binari dell’apatia sin dai primi minuti, regalando pochi spunti tecnici e tanta noia. Ma vittoria doveva essere e vittoria è stata, con buona pace degli esegeti del calcio. Il Cagliari, perciò, riprende il filo dei risultati interrotto un mese fa mentre, sul piano del gioco, dimostra di essere ancora alla ricerca del bandolo della matassa.
COSA VA – Il ritorno alla vittoria dopo un mese potrebbe (ri)donare alla squadra quella serenità che manca ormai da diverse giornate. Le avversarie fanno la gara per chi scialacqua più punti permettendo a Cagliari e Crotone di prendere il largo nella più assoluta tranquillità. Questo aspetto giova sicuramente al morale dei rossoblù che potranno così dedicarsi alla ricerca del gioco perduto senza assilli di classifica. Il rientro di Luca Ceppitelli è da annoverare certamente tra le (poche) note liete di giornata. Difficile in questo caso capire dove iniziano i meriti del difensore e dove finiscono i demeriti dell’attacco del Vicenza. Certo è che l’ex Bari ha dimostrato, nel corso della stagione, di essere pedina basilare per questo Cagliari, essendo in grado di distribuire sicurezza e qualità a tutto il reparto. Alla voce qualità risponde sicuramente Federico Melchiorri. Gli sono bastati due palloni per cambiare il corso di una partita indirizzata verso un insipido 0-0, come solo gli ottimi attaccanti riescono a fare. Due reti che descrivono la personalità e la sagacia (inesistenti in campo prima del suo ingresso) di chi, nonostante uno stato di forma non ottimale, riesce a trascinare la squadra. Un esempio per chi, anche tra i suoi colleghi di reparto, riversa sulla manovra di gioco il proprio momento no.
COSA NON VA – Come già sottolineato, la vittoria contro il Vicenza può appagare ma non soddisfare. Sul piano del gioco il Cagliari non ha fatto registrare progressi né sul piano della fluidità di manovra né, tanto meno, sotto il profilo caratteriale. Probabilmente il solo Rastelli ha visto una squadra volitiva. Sau e compagni hanno espresso tutte le incertezze di una squadra in crisi d’identità in attesa dell’iniziativa del singolo per sbloccare la gara. La buona sorte ha voluto che l’avversario di turno fosse in una situazione di totale confusione e perciò inoffensivo ma, anche in superiorità numerica, il Cagliari non è stato in grado di far valere l’uomo in più e la maggior qualità tecnica. Si dirà “Storari non ha fatto parate degne di nota“: giusto, ma lo stesso discorso potrebbe essere applicato a Benussi, portiere del Vicenza. I rossoblù hanno amministrato la sterilità offensiva dei biancorossi ma, dal centrocampo in su, l’aria si è fatta sempre più rarefatta e i pensieri meno lucidi. Il tridente Joao Pedro-Farias-Sau è stato, per larghi tratti di gara, un manifesto di inefficacia, interrotto solamente dall’ingresso in campo di Melchiorri. In tutto questo, Marco Sau ha sprecato l’ennesima chance concessagli dal tecnico nell’ultimo periodo. Nessuno discute le doti tecniche dell’attaccante tonarese, lasciano perplessi, però, l’atteggiamento irritante e poco collaborativo nella manovra di squadra. Che non fosse un trascinatore lo si sapeva, fa riflettere, però, l’apatia nei confronti di tutto ciò che lo circonda.
È presto, perciò, per affermare che il Cagliari sia guarito. Quel che è certo è che, grazie alla vittoria di Vicenza, Rastelli potrà cercare le “cure” per la sua squadra con minor pressione. Gli infortunati stanno recuperando e anche sul piano dei risultati si può ragionare con maggior tranquillità: adesso è ora di (ri)trovare la formula per un Cagliari convincente.
Stefano Sulis