Cagliari, crisi che viene da lontano
Tanto tuonò che piovve. Dopo un mese negativo e cinque prestazione di fila non da Cagliari, finalmente anche ad Asseminello hanno capito che i rossoblù sono una squadra in crisi. Ci è voluta la seconda sconfitta di fila in casa e il terzo stop nelle ultime 5 partite per capirlo. E bisogna ergere una statua a Joao Pedro, andato in gol all’ultimo respiro a Trapani, altrimenti sarebbero stati 4 k.o. consecutivi. La crisi del Cagliari nasce dal match contro il Pescara, quando la squadra di Oddo per un’ora abbondante ha insegnato calcio ai ragazzi di Rastelli. Poi con un po’ di fortuna (splendida azione con gol di Farias e autorete goffa di Lapadula) i rossoblù hanno portato a casa l’intera posta. L’entusiasmo per aver allungato sulla terza ha nascosto (ai più) i limiti del Cagliari, palesati in quel match del Sant’Elia e messi a nudo nell’ordine da Cesena, Novara, Trapani e persino da un Perugia decimato. Nonostante le rassicurazioni, il tecnico Rastelli è sotto esame e insieme a lui tutta la rosa.
Lo ha detto chiaramente ieri il d.s. Capozucca, che parla poco ma quando si presenta ai microfoni non dice mai cose banali e anzi è sempre molto diretto. Squadra in ritiro per preparare la delicata trasferta di Vicenza, dove per i rossoblù esiste un solo risultato: la vittoria. I biancorossi sono in crisi nera, hanno appena cambiato allenatore e faranno di tutto per fermare Storari e compagni. I problemi del Cagliari sono molteplici: un numero abnorme di infortuni (sarà un caso?), una condizione psicologica fragile, che alla prima difficoltà manda in tilt il castello costruito dal tecnico, ma soprattutto la scarsa forma di alcuni elementi fondamentali. Ingenerosi i fischi a Cerri, ragazzo classe 96′ e alle prime esperienze tra i grandi, quando poi c’è un Sau che dovrebbe trascinare i rossoblù e invece è impalpabile ormai da mesi. Troppo fumoso Farias, che alterna partite da campione a prestazioni indolenti. Senza contare l’arretramento di Joao Pedro a mezz’ala, che dimezza il potenziale del brasiliano e diminuisce l’efficacia della fase difensiva rossoblù.
La classifica sorride ancora al Cagliari. Il Crotone è avanti di 1 punto, ma il terzo posto è per ora a distanza di sicurezza. Sarebbe però riduttivo limitare l’analisi solamente ai meri numeri. I rossoblù non hanno ancora un’identità ben definita, troppo dipendenti dagli umori e dalle giocate dei singoli piuttosto che da manovre corali. Il tecnico Rastelli, solo 10 giorni fa, chiese unione di intenti e ambiente compatto. Avrà una settimana di tempo in ritiro per ottenerlo ed evitare una clamorosa rimonta delle inseguitrici. Il primo obiettivo è risalire in Serie A subito, il secondo è mettere le fondamenta per un progetto nella massima serie. Per ora il primo è vicino, il secondo invece tremendamente lontano.
Giampaolo Gaias