Basket in carrozzina – Falchi (pres. Porto Torres): “Alle finali senza pressioni”
E’ ufficialmente terminata la prima avventura tedesca del GSD Porto Torres. Secondo posto nel girone C della EuroLeague 1 di basket in carrozzina e accesso alla Final Eight di Champions Cup (Zwickau, Germania, dal 5 all’8 maggio) messo in cassaforte, insieme alle connazionali Santa Lucia Roma e Briantea84 Cantù, alla spagnola CD Ilunion, ai turchi di Beşiktaş Jimnastik Kulübü e Galatasaray S.K., ed alle due tedesche RSV Lahn-Dill e BSD Rollers Zwickau rispettivamente detentrice del titolo ed organizzatrice della manifestazione. Il gruppo è rientrato a Porto Torres, stanchissimo ma felice per il risultato ottenuto e per tante indicazioni positive fornite da questa entusiasmante “due giorni” in quel di Amburgo. Volendo porre l’accento su qualcuna, vengono subito in mente i 30 assist totali smazzati nella prima gara, con i francesi dello Hyeres Handi Basket e, dunque, la grande voglia di giocare d’insieme oppure la capacità del gruppo di soffrire e rialzare la testa mostrata nel match con i padroni di casa dell’Amburgo. Poi ancora l’impeccabile killer instinct di Matt Scott (20 punti e 4 triple negli ultimi dieci minuti della gara con i tedeschi) e l’ormai definitiva consacrazione di uno straordinario atleta come il giovane George Bates. Il lungo inglese ha messo a segno 116 punti in quattro partite tirando con oltre il 68% dal campo, ha arpionato un totale di 38 rimbalzi ed è rimasto sul parquet la bellezza di 137 minuti in due giorni. Proprio Scott e Bates sono stati inseriti, in seguito alle votazioni degli allenatori, nel quintetto ideale del girone C della EuroLeague 1, insieme a Hiroaki Kozai dell’Amburgo e agli atleti del Madrid Alejandro Zarzuela e Jaime Llambi Riera. Un importante riconoscimento per loro e per l’intero team biancoblù, che ha creato le migliori condizioni per consentire ai due compagni di eccellere.
La soddisfazione, in casa GSD Porto Torres, è naturalmente grande. Alla certezza di aver allestito una squadra competitiva e di valore, si affiancano le sensazioni forti provate ad Amburgo: “L’unica sorpresa, non di poco conto – dichiara il presidente delGSD, Bruno Falchi – è stata la reazione, la maturità e la concentrazione nei momenti di difficoltà. La partita con Amburgo rischiava di mettersi davvero male, la prima parte di gara è stata molto più dura di quanto si possa immaginare. Solo questo, perché senza voler essere presuntuoso, sapevo di aver costruito, insieme alla società, una squadra vincente e ciò che di positivo è successo, me lo aspettavo già”.
La gara con Amburgo è stata quella decisiva. Dopo quella, sarebbe rimasto a disposizione degli uomini di coach Sara Cappellini soltanto il proibitivo impegno con il CD Ilunion. Insomma, si doveva necessariamente vincere con i tedeschi per confermarsi tra le otto migliori squadre d’Europa. L’ultimo quarto del match con Amburgo è iniziato sul 43 pari, una partita nella partita. “Tutto in dieci minuti”, con un dispendio di energie mentali clamoroso ed un tumulto di emozioni: “Dopo il secondo quarto, vissuto “male” perché vedevo la mia squadra in difficoltà – dice Falchi – nell’ultimo credo di aver provato tutte le emozioni possibili, ma allo stesso tempo sapevo che poteva succedere qualcosa di bello. Eravamo lì, pronti a lottare su ogni pallone, avevamo le facce giuste. Quando qualcosa non andava come doveva, guardavo George (Bates, ndr) e gli urlavo tutto il mio sostegno. Lui, con gli occhi, mi diceva solo una cosa: “vinciamo noi”. Sugli spalti c’erano poi i nostri amici de La Compagnia dell’Allegria Ludolandia, arrivati fino ad Amburgo per sostenerci, che cantavano e urlavano come fossero cento persone, senza farsi intimorire né sopraffare dai tamburi tedeschi”.
Per una società costretta ad affrontare ed abbattere quotidianamente tanti ostacoli, confermarsi tra le otto migliori squadre d’Europa ha un significato particolare: “Per noi significa… tutto – ammette il presidente – perché le risorse con cui partiamo ad inizio stagione sono veramente irrisorie. Stare lassù in alto insieme alle grandi squadre è per noi un sogno ogni anno. E per fortuna è un sogno che si realizza”.
La formula della Final Eight di Champions Cup prevede la suddivisione delle “magnifiche otto” in due gironi da quattro squadre ciascuno. Il GSD Porto Torres è stato inserito nell’ostico gruppo B, insieme a RSV Lahn-Dill, Briantea84 Cantù e Beşiktaş Jimnastik Kulübü. Lo scorso anno i turritani chiusero la competizione al settimo posto: “Il nostro obiettivo era esserci e lo abbiamo raggiunto – conclude Bruno Falchi – Contiamo di andare in Germania alle finali a testa alta, senza pressioni. Cercheremo di giocare il nostro basket, poi alla fine faremo i conti e vedremo dove ci saremo fermati. Il girone purtroppo è molto pesante, ma non dobbiamo pensarci né fare calcoli. Qualsiasi squadra arrivata alle finali, tranne noi, è stata costruita per alzare la coppa”.
Ora però si torna con la testa al campionato ed alla prossima gara, in programma sabato, che vedrà il GSD impegnato sul campo del Padova Millennium Basket per il terz’ultimo turno di regular season della Serie A.
Ufficio Stampa GSD Porto Torres