Consultinvest Pesaro-Dinamo Sassari, le pagelle – I biancoblù affondano, non si salva nessuno
Petway 3 – Quattro falli in un due quarti e spiccioli e l’istantanea del suo deficit di personalità: cerca un compagno quando si trova a un metro da canestro pur di non rischiare di sbagliare un tiro. Numero uno solo di maglia.
Mitchell 3 – I falli, le perse, le forzature e l’atteggiamento al limite dell’irritante sono da 2. Prende un punto come a scuola, quando ci dicevano “alzati e vieni all’interrogazione anche se non hai studiato”. Ecco, Tony ha messo quantomeno pantaloncini, scarpe e canotta.
Logan 3 – Come il numero di maglia. Svogliato, abulico, ma forse più rassegnato e deluso dall’aver appreso che questa barca, se le cose continuano ad andare di questo passo, sarà difficilmente salvabile. Non attacca mai, sulla difesa ci avvaliamo della facoltà di non rispondere.
Formenti 4 – Non incide mai nel disastro pesarese. Non ha particolari responsabilità ma, in una giornata simile, il suo voto non può essere più alto di questo.
Devecchi 4 – Quattordici minuti nei quali non segna (0/2 dal campo) e viene portato a scuola da Daye spalle a canestro. Da capitano avrebbe il dovere di strigliare la squadra, cosa che, in campo, non succede dato che il suo capo ciondola di continuo e il suo sguardo è perso nel vuoto.
Alexander 3 – Pronti-via salta su una finta di Lydeka (avessimo detto Tim Duncan) e colleziona la prima di una serie di brutte e imbarazzanti figure. Riesce a fare peggio di Petway commettendo il quarto fallo a 6’21” dell’intervallo lungo.
Sacchetti 4 – La tripla dell’illusorio 20-13 è l’unica nota positiva della sua partita. L’appoggio, facile facile, sbagliato da zero metri è l’istantanea della mancanza di tranquillità, spensieratezza e voglia di giocare divertendosi che la Dinamo sembra avere smarrito da un po’.
Akognon 5,5 – Lui prende, tira e segna anche. Ma non serviva un play?
Stipcevic 4 – Un tentativo di dietro schiena da brividi e un bruttissimo segnale di armonia di squadra: tripla senza ritmo con due compagni appostati per il layup. Anche le avvisaglie lasciate sul campo da uno dei più tignosi sono molto inquietanti. Raggiunge la doppia cifra solo perchè Pesaro-Sassari non è una partita di basket, ma il garbage time più lungo di sempre.
Kadji 5 – Un discreto inizio e nulla più. 12 punti e 7 rimbalzi fasulli.
D’Ercole e Marconato s.v. – Per entrambi, una passerella di pochi secondi alla quale avrebbero volentieri rinunciato.
Pasquini 4 – Tristissimo ritorno in panchina per l’allenatore a interim di questo ultimo spicchio di stagione. La Dinamo ha la testa pesante, gioca pensando troppo a eseguire e a ritmi che sarebbero bassi persino in un campionato amatoriale. Oltretutto fa tutto ciò per meno di dieci minuti tant’è che, alla prima spallata di Pesaro, abbandona la contesa gettando simbolicamente l’asciugamano sul parquet dell’Adriatic Arena. Non può incidere tecnicamente e tatticamente, visto il poco tempo a disposizione, ma è stato scelto dal presidente Sardara per lavorare sulla testa di una squadra che conosce, essendone per buona parte costruttore. I biancoblù han fatto da sparring partner in casa di una compagine in lotta per non retrocedere, prendendo una scoppola da una Consultinvest che ha giocato in ciabatte per 40 minuti. Oggi è parso abbandonato dai suoi giocatori ancor prima di conquistarli. C’è da riflettere, anche tanto.
Mauro Garau