Dinamo Sassari, Pasquini: “Mercato chiuso, voglio gruppo granitico”

Federico Pasquini

Federico Pasquini

Prima conferenza stampa da allenatore della Dinamo Sassari per Federico Pasquini, che alla vigilia della sfida di Pesaro parla con toni forti e sicuri dei malanni del gruppo preso in consegna da Marco Calvani.

Sul mercato: “Abbiamo chiuso i tesseramenti, non possiamo fare nulla. La cosa che vorrei ottenere, se fosse possibile, è guardare tutti avanti, al resto della stagione che cominciamo fuori dai playoff. La classifica è ancora aperta, finché siamo padroni del nostro destino bisogna essere uniti e in sintonia, tornando a essere noi stessi, a essere la Dinamo Sassari. Siamo sempre stati sorridenti, ma seri lavoratori. Bisogna metterci dietro problemi e difficoltà, ne parleremo a lungo quest’estate, ci fermeremo e spiegherò dalla “a” alla “zeta”, però adesso occorre rimanere compatti e stare vicini ai giocatori”.




Ritorno in panchina: “Quando faccio qualcosa di nuovo, che ho fatto per vent’anni ma da tempo non facevo più, mi piace staccarmi da tutto e lavorare al 150%. In questi giorni ho cercato di ri-studiare, di ri-aggiornarmi e riprendere una mentalità che avevo dal 1991 al 2011. Devo essere me stesso, non ho mai allenato a questo livello, secondo me bisogna andare in campo con la propria mentalità e lavorare secondo il mio credo”.

Momento-svolta? “Ogni volta che abbiamo parlato di svolta questa non è arrivata. Abbiamo addosso una pressione che dimostriamo di non saper reggere, a Pesaro sarà una gara dura, con 5 allenamenti alle spalle non si potrà cambiare più di tanto. Ci aspettiamo di vedere una squadra unita, al di là del punteggio, che si compatti nelle difficoltà e dimostri di essere un blocco unico, granitico. Se vinciamo cambia tanto, se perdiamo non sarebbe un dramma”.

Cosa si aspetta? “Tutti abbiamo lavorato bene in questa settimana, la squadra manca di continuità da inizio anno. Quando si spegne la luce prendiamo dei break allucinanti, manca l’umiltà e la forza di superare il momento difficile, con un tuffo, uno scivolamento in più che possa aiutare la squadra. Mi aspetto una reazione da parte di tutti, nei dettagli, voglio vedere i 7 in panchina che fanno gli ultras, voglio vedere dei timeout partecipati e con attenzione verso chi parla”.

Sull’avversario: “Pesaro, da quando ha preso i tre giocatori nuovi, ha aumentato il livello anche degli altri elementi. Non dobbiamo fermarci su Daye, perché anche gli altri sono fondamentali, contro Trento Daye ha fatto un tiro importante alla fine ma non aveva inciso troppo nel resto del match. Occhi di riguardo su Daye, ma non solo. Bisogna essere bravi ad attaccare la zona, normale e match up, ci vorrà istinto nel leggere la difesa altrui”.

Problemi di squadra: “La differenza grossa tra fase critica dell’anno scorso è che 12 mesi fa uscivamo con x vittorie capaci di mettere le cose a posto, stavolta non è successo, e ciò che conta è vincere. La nostra è una squadra che fa fatica a ripartire, quando prendiamo un break negativo a fine quarto ce la portiamo dietro per tutto il resto della gara, se perdiamo una partita incide su tutta la settimana successiva. Questo è il problema”.

dall’inviato Eleonora Secchi




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