Castiadas, Bernardo Mereu e un’altra impresa

Bernardo Mereu, tecnico del Castiadas (foto di Anastasia Deiana)
Alzi la mano chi, nello scorso dicembre, avrebbe scommesso un euro sulla salvezza del Castiadas. Sarebbe servita un’iniezione di folle ottimismo per immaginare quella squadra, così giovane e spaesata, sgomitare e farsi largo per rimanere in Serie D. Sono passati appena tre mesi, ma è come se fosse un’altra era. Sono cambiati diversi giocatori e, con loro, la mentalità della squadra. Ma è cambiata soprattutto l’atmosfera che si respira a Castiadas. Il traguardo non è stato ancora raggiunto, ma le ultime travolgenti settimane hanno incendiato l’orgoglio biancoverde. Per Porcu e compagni ormai, l’obiettivo della salvezza diretta non è più un’utopia, ma un sogno a portata di mano. E come per ogni grande progetto, dietro c’è un architetto che non ha bisogno di presentazioni. Stiamo parlando, ovviamente, di Bernardo Mereu.
Miracolo sportivo, impresa, capolavoro: chiamatela come volete. L’eventuale salvezza del Castiadas sarebbe uno dei capitoli più rappresentativi della carriera di un allenatore che, negli ultimi due decenni, ha scritto diverse pagine importanti del calcio sardo. Chiamato dal presidente Piu per rianimare una squadra agonizzante e reduce dalla deficitaria gestione Piccarreta (1 punto in 8 giornate), Mereu si è gettato anima e corpo in un’avventura che si presentava proibitiva. Del resto si apprestava a guidare una squadra estremamente giovane e inesperta, costruita in poche settimane dopo il ripescaggio in Serie D. E il tecnico di Triei, in linea col suo credo, non si è pianto addosso, cercando di setacciare i primi punti vitali per una salvezza che al momento del suo arrivo sembrava pura utopia. L’autunno biancoverde ha salutato così la prima vittoria stagionale, in casa del San Cesareo, condita dal prestigioso pareggio interno contro la Torres. Punti che hanno mosso la classifica in attesa del tanto sospirato mercato di riparazione.

Castiadas allenamento (foto di Anastasia Deiana)
La svolta arriva a dicembre. Il duo Piu-Multineddu si getta a capofitto sul mercato di riparazione assecondando le esigenze del tecnico, tutt’altro che demoralizzato nonostante una classifica complicata. Arrivano innesti di rilievo come Daleno e Oliveira, passando per Caraccio e il ritorno di Emiliano Melis. E i risultati non si fanno attendere. I successi esterni in casa di Lanusei e Muravera rappresentano il guanto di sfida nei confronti di due dirette avversarie nella corsa alla salvezza, il pareggio (3-3) contro l’Olbia l’orgoglio ferito dell’XI biancoverde. Mereu è bravo a miscelare la voglia di rivalsa del gruppo storico con le qualità dei nuovi acquisti, disegnando una squadra coriacea e pimpante. E vincere, si sa, aiuta a vincere. La media punti dell’ex tecnico di Villacidrese e Torres subisce così un ulteriore impennata grazie al trionfo di Arzachena (0-3) e al successo contro il Cynthia, che permettono ai sarrabesi di recuperare terreno prezioso in ottica salvezza. Il resto è cronaca recente. Il pareggio casalingo (con tanti rimpianti) contro la capolista Viterbese ha aperto la strada per un febbraio di grazia, impreziosito dalle vittorie contro Ostiamare e Astrea.
Una scalata sin qui poderosa che, nell’ultimo turno, ha visto Porcu e compagni accarezzare per qualche ora l’obiettivo del dodicesimo posto (che corrisponde alla salvezza diretta) prima che la doccia fredda del San Cesareo riportasse tutti sulla terra. Il viaggio, infatti, non è ancora finito e l’esito è tutt’altro che scontato. Ma se il Castiadas ha un asso da giocare rispetto alle avversarie, quello è seduto in panchina. Ha conquistato 26 punti in 19 giornate e ha esperienza e conoscenze con pochi eguali nella categoria. Non resta, perciò, che farsi accompagnare da Bernardo Mereu in questa volata finale: lui sa come si fa.
Stefano Sulis